Porsche produrrà e-fuel estraendo CO2 dall’aria
Porsche, insieme ai suoi partner, è a buon punto per la produzione di e-fuel nel suo impianto di Haru Oni in Cile. Il prossimo passo sarà sviluppare una tecnologia in grado di catturare l’aria dall’atmosfera (DAC – Direct Air Capture) per rendere la produzione il più sostenibile possibile. La DAC cattura l’anidride carbonica dall’atmosfera per combinarla con l’idrogeno green prodotto nell’impianto utilizzando l’elettrolisi alimentata dall’energia eolica. L’idrogeno e la CO2 vengono quindi combinati in un processo di sintesi per produrre metanolo, che viene ulteriormente processato fino a diventare un carburante sintetico.
L’e-fuel di cui parliamo è una benzina sintetica chimicamente equivalente a quella derivata dal petrolio, ma può anche essere formulata come carburante per aerei. Questo carburante sintetico può essere usato nei motori già esistenti. Inoltre, se si dovesse arrivare a una produzione su larga scala, potrebbe essere distribuito attraverso la rete di stazioni di servizio attuali.
L’impianto di Haru Oni, che ha iniziato le sue attività quest’anno, inizialmente utilizzava la CO2 prodotta dalla biomassa. Il processo era ancora neutro dal punto di vista delle emissioni, perché la materia vegetale utilizzava la CO2 assorbita durante la crescita. Ottenere la CO2 con la DAC potrebbe essere ancora più semplice, perché la lavorazione della biomassa viene rimossa dal processo. È anche flessibile, perché gli impianti DAC potrebbero essere installati ovunque e ampliati per produrre i grandi volumi di gas, necessari per la produzione su larga scala di carburante verde.
La prima fase nell’estrazione della CO2 dall’atmosfera consiste nel pulire l’aria per rimuovere le particelle di sporco più grandi. Dopo di questo, l’aria passa attraverso un materiale filtrante che “assorbe” la CO2. Che viene poi estratta riscaldando il materiale, lasciando acqua come scarto di lavorazione.
L’elettricità necessaria per la produzione arriva da una turbina eolica da 3,4 GW. Un elettrolizzatore, che funziona come una cella a combustibile al contrario, produce idrogeno puro, dividendo l’acqua in idrogeno e ossigeno. La stessa elettricità generata dal vento alimenterà anche l’impianto DAC. Il calore di scarto dell’elettrolisi viene catturato e utilizzato nel processo di estrazione della CO2.
L’e-fuel ottenuto da questo processo contiene ancora carbonio, che viene rilasciato quando viene bruciato dal motore, ma questo carbonio non è di origine fossile, quindi il processo finale ha impatto zero sull’ambiente. La CO2 emessa dalla combustione proviene infatti dall’atmosfera.
Resta il problema, enorme, del prezzo. Si stima che il costo di produzione iniziale del carburante prodotto dall’impianto pilota sia di circa 50 euro al litro. SU scala industriale il costo potrebbe scendere fino a 1 euro al litro, circa il doppio del costo per produrre benzina da fonti fossili.