Quali sono i colori dell’auto preferiti dagli italiani?
Quando si acquista un’auto, una delle caratteristiche che vengono considerate maggiormente è il colore. C’è chi non acquisterebbe mai un’auto rossa, chi invece, come Henry Ford, apprezza qualsiasi colore “purché sia nero”. Gusto personale e fattori culturali entrano in gioco nel momento della scelta. E gli italiani hanno fatto una scelta netta: non sono molto interessati ai colori vivaci, ma preferiscono quelli monocromatici.
A rilevarlo è carVertical, società di raccolta dati per il settore automobilistico, che ha evidenziato come nel nostro Paese il 34,7% delle auto nel suo database sono grigie, il 29,4% nere e il 13,2% bianche. La tendenza si ritrova anche in altre nazioni, forse perché grigio, nero e bianco sono i colori più facili da mantenere e non richiedono troppa attenzione, aspetti molto importanti per qualsiasi proprietario. Tuttavia, negli ultimi due decenni la preferenza per le auto grigie è in leggero calo, visto che nel 2000 le auto grigie in Italia erano il 38,7%.
Al contrario, molti automobilisti evitano i colori vivaci perché potrebbero sbiadire nel corso degli anni, causando una perdita di valore dell’auto. È anche per questo motivo che i colori particolari, come il verde o il giallo, sono decisamente più difficili da vendere sul mercato dell’usato.
I colori vivaci non detengono una quota significativa del mercato italiano delle auto usate: i veicoli di colore giallo rappresentano lo 0,8% di tutti quelli controllati su carVertical, quelli rossi il 2,9%, mentre le auto di colore blu il 12,4%. Il giallo non è mai stata una scelta popolare: solo il 4,3% delle auto nel 2000 era gialla, quota scesa all’1,7% nel 2010 e allo 0,7% nel 2020. Il rosso aveva una quota del 4% nel 2000, del 3,9% nel 2010 e del 2,6% nel 2020. Il blu ha registrato un forte calo nel corso degli anni, passando dal 21,1% del 2000, al 9,7% del 2010, risalendo leggermente al 12,9% nel 2020. Parallelamente, i costruttori offrono sempre meno scelte di colori agli automobilisti, in una sorta di serpente che si morde la coda.