Sapevi che quasi un secolo fa è esistita una Jeep volante?
Molti film di fantascienza prevedono che in futuro le auto voleranno. Ma in passato lo hanno già fatto. Durante la seconda guerra mondiale, gli ingegneri militari hanno infatti lavorato attivamente sul una Jeep Willys volante, trasformando l’antenata dell’attuale Jeep Wrangler in una sorta di bizzarro elicottero-fuoristrada.
Bisogna premettere che i paracadutisti erano un elemento fondamentale per le truppe alleate nella guerra. Tuttavia una volta scesi dietro le linee nemiche, questi uomini non avevano veicoli e non sempre c’erano piste di atterraggio nelle vicinanze dove far atterrare aerei cargo in gradi di trasportarli. Inoltre, la poca disponibilità di tessuti necessari per i paracadute, impediva di sganciare i veicoli da un aereo.
Per questo, il ministero dell’aeronautica britannico coinvolse Raoul Hafner, ingegnere che era stato incaricato di sviluppare il Rotachute, un aliante monoposto con un rotore in grado di rallentare la caduta di un veicolo in aria. Hafner combinò il Rotachute con la Jeep Willys, dando vita al Rotabuggy.
I lavori iniziarono nel 1943 e il processo di conversione prevedeva l’installazione di un rotore con due pale con un diametro di oltre 14 metri e di un timone di coda con due stabilizzatori che sembravano essere stati tolti dalla coda di un aeroplano. Le portiere vennero costruite in acrilico leggero per proteggere gli occupanti.
Il prototipo era verniciato con una tinta mimetica e contrassegnato dalla coccarda della Royal Air Force, mentre la P indicava che si trattava di un prototipo dell’aeronautica inglese. Il tutto pesava 1.411 kg, di cui 948 erano il peso della Jeep mentre il resto era diviso tra rotore e fusoliera.
Uno dei dettagli più curiosi del Rotabuggy era la sua velocità massima di 241 km/h (ovviamente in aria), mentre per decollare e atterrare doveva viaggiare a 58 km/h. Ovviamente non poteva trasportare grandi quantità di carburante, quindi non era adatto per volare sulle grandi distanze.
La Jeep volante doveva essere trainata dietro a un aereo e poi lasciata cadere, planando dolcemente fino al punto di atterraggio. Era progettata per resistere anche ad atterraggi duri, per esempio nel caso in cui aereo volava basso e doveva abbandonare il carico senza lo spazio necessario per avere una planata completa.
Alla fine la Jeep volante rimase però solo un prototipo, perché nel frattempo vennero sviluppati alianti in grado di trasportare veicoli pesanti che si rivelarono più efficaci.