Seat Leon TGI, al volante della versione a metano della media di Martorell
Elettrificazione si, elettrificazione no? E se invece la risposta fosse il metano. La casa spagnola, con l’avvento della nuova Seat Leon TGI, offre una delle più ampie scelte del mercato in fatto di motorizzazioni. E dopo benzina, diesel, mild hybrid e plug-in hybrid, spetta al gas paventarsi come soluzione di mobilità.
Esterni: spagnola di rigore
Puntare sull’allestimento più sportivo alleggerisce il portafogli, ma rende l’immagine più decisa e dinamica. La firma luminosa si distingue per la fascia posteriore che va da una parte all’altra della vettura. Tutto nella norma, perché a differenziare questa versione di Leon è solamente la meccanica, identificata dalla dicitura TGI.
Interni: spazio al digitale
La vita di bordo di Leon TGI si configura esattamente come quella delle altre Leon. Essendo quello a nostra disposizione l’allestimento più ricco della gamma, anche la configurazione di bordo assecondava questo aspetto. Di serie il sistema full link con la connettività wireless dei protocolli Apple CarPlay e Android Auto. L’impianto multimediale espleta le proprie funzioni attraverso un display touch da 10 pollici.
Rientra poi nelle specifiche standard di Leon, a prescindere dall’allestimento, il quadro strumenti digitale. Tutto molto scenografico, per questo un minimo di apprendistato è un atto dovuto. Davanti lo spazio non latita, dietro è adatto ad ospitare due adulti. Insomma, tutto nella norma. Mentre il vano bagagli lascia qualche litro per strada, ma senza precludere la possibilità di avere litri a disposizione.
Motore: un classico moderno
Il layout offerto da Leon è naturalmente quello più recente a disposizione del Gruppo. Sotto il cofano il quattro cilindri da 1,5 litri nel formato TGI. Formato che rivendica sia la sovralimentazione che l’alimentazione a metano. Tale unità è a ciclo Miller, più favorevole a gestire le pressioni di tale combustibile.
Sviluppa 130 cavalli, ma soprattutto 250 Nm di coppia motrice. L’erogazione è lineare e la spinta si fa via via progressiva al salire di giri. Niente calci nella schiena se queste erano le attese. Meglio usarlo ai bessi regimi per trarne il massimo beneficio in termini di consumi.
Il sistema a metano Seat è del tipo monovalente, una condizione interessante sul fronte fiscale. Per questo oltre ai 17,4 kg di serbatoio di metano sono previsti solo 9 litri di serbatoio di benzina (quanto basta per arrivare alla stazione successiva in caso di riserva dal gas). L’unità può essere abbinata sia al cambio manuale a sei rapporti sia al doppia frizione DSG a 7 (trasmissione di cui era provvista l’auto in prova).
Prime impressioni: passista brillante
Partiamo dal presupposto che tale versione di Leon è stata pensata per macinare chilometri e allo stesso tempo garantire dei costi di gestione abbordabili. Certo il pianale da cui deriva la vettura spagnola, ossia l’ultima versione della piattaforma MQB, sa anche assecondare un certo temperamento alla guida.
Complessivamente è votata al comfort di marcia, ma l’agilità è intrinseca nel suo d.n.a.. Lo sterzo preciso è tendenzialmente leggero e diretto in relazione alla tipologia di vettura. L’assetto è morbido, ma non si “galleggia”. La disposizione dei serbatoi è favore di baricentro.
Ciò detto, quello che manca – nel caso chi fosse alla guida sia avido di performance – è forse una maggiore spinta del compatto 4 cilindri, soprattutto quando ci si trova in montagna. Solo un appunto, perché sono a listino versioni di Leon più performanti nel caso qualcuno le stesse cercando. L’abbinamento con il cambio DSG è puntuale come di consueto. Un cambio che ha fatto scuola, difficile da “smentire” nelle condizioni di guida quotidiane.
Prezzo: occhio al valore
L’edizione a metano di Seat Leon si configura nelle versioni Style, Business e FR. Quest’ultima, protagonista di questa prima presa di contatto, è di fatto la variante più sportiva, almeno stando alle disposizioni estetiche. Di serie ci sono i cerchi in lega da 18 pollici, il Climatronic tri-zona con sistema Air-care, i sedili anteriori sportivi in tessuto e similpelle, e le sospensioni sportive FR.
Un pacchetto decisamente completo che annovera pure tutta una serie di sistemi di assistenza alla guida che qualificano la vettura spagnola come automobile di livello 2. Presenti anche i sensori di parcheggio. Il prezzo di listino di questa edizione è pari a 28.700 euro, ma dalle parti di Seat tengono a sottolineare che il prezzo in concessionaria sia invece di 23.000 euro. La vettura può essere acquistata con una particolare formula di finanziamento che consente di avere una rata relativamente bassa, ovvero 179 euro al mese.
Scheda tecnica Seat Leon TGI
Lunghezza | 4.368 mm |
Larghezza | 1.800 mm |
Altezza | 1.456 mm |
Passo | 2.686 mm |
Vano di carico | 300 litri |
Peso | 1.382 kg (1.411 con DSG) |
Serbatoio metano | 17,3 kg |
Serbatoio benzina | 9 litri |
Motore | 1.5 TGI; 1.498 cc |
Potenza | 130 CV |
Coppia motrice | 250 Nm |
Velocità massima | 203 km/h |
Accelerazione 0 – 100 km/h | 9,8 secondi (9,6 con DSG) |
Consumo ciclo combinato | 3,7 – 4,1 kg/100 km (3,9 – 4,3 con DSG) |
Emissioni CO2 | 102 – 112 g/km (107 – 118 con DSG) |