Semaforo rosso, adesso se passi sei rovinato: addio patente per tre anni e dovrai rifare l’esame I Inizi tutto daccapo
Non passare con il rosso, dirai addio alla tua patente: non c’è sanzione peggiore.
Quando si è in strada, bisogna prestare massima attenzione ad ogni regola ed ogni norma prevista dal Codice. Oltre ai limiti di velocità e alle regole basilari, infatti, ci sono tutta una serie di comportamenti per i quali le sanzioni possono andare da poche decine di euro al ritiro del mezzo e della patente, che può essere revocata anche per diversi anni.
Ultimamente, poi, il Ministro dei Trasporti e delle Infrastrutture Matteo Salvini ha proposto una revisione del Codice della Strada che, se è stato approvato così com’è dalla Camera, è oggi in fase di analisi al Senato. Questa revisione prevede l’inasprimento di alcune pene, come quelle relative alla guida sotto l’effetto di sostanze alcoliche o stupefacenti e la revisione di altre, come quelle dell’eccesso di velocità registrato dall’autovelox.
Oggi parliamo della tremenda abitudine di qualche automobilista di passare con il semaforo rosso, soprattutto nelle strade che si conoscono e quando si è di fretta. Se anche a voi è capitato di farlo, fate attenzione a non commetterlo mai più: le conseguenze possono essere tremende.
Cosa succede se passi con il semaforo rosso
L’articolo 146 del Codice della Strada parla della regola per la quale è del tutto vietato passare con il semaforo rosso. Se questa infrazione viene commessa per tre volte nel giro di un anno, si potrebbe essere costretti a rifare l’esame della patente di guida. A stabilirlo è stato il Consiglio di Stato che, con la sentenza 3508 del 2015, ha confermato la sentenza del Tribunale Amministrativo Regionale. Questa aveva rifiutato l’impugnazione presentata da un cittadino contro il provvedimento del Ministero dei Trasporti e delle Infrastrutture che aveva deciso per la revoca della patente dopo tre passaggi con il semaforo rosso.
Il conducente, in questo caso, non aveva mai contestato le tre infrazioni, che di fatto quindi aveva confermato, né si era lamentato delle multe o dell’imposizione a rifare l’esame della patente: ciò su cui non era d’accordo ere solo ed unicamente il ritiro della patente. Il TAR, quindi, ha confermato il provvedimento.
Le parole del Consiglio di Stato
Secondo il Consiglio di Stato, imporre di rifare l’esame della patente nel caso di plurime violazioni in un breve periodo di tempo è utile per verificare l’idoneità del contravventore, soprattutto se la patente era stata da lui conseguita molti anni prima. L’esame dev’essere svolto a norma di legge, senza alcun vantaggio o senza alcuna possibilità di averlo differenziato da chi lo svolge per la prima volta.