Shell compra il petrolio dalla Russia in attesa di alternative
Nel mentre che il prezzo del petrolo schizza alle stelle, e fare il pieno alla propria auto diventa sempre più elitario, Shell ha acquistato 100.000 tonnellate di greggio dalla Russia con uno sconto record. La mossa rompe un embargo autoimposto che l’industria petrolifera aveva applicato in seguito all’invasione dell’Ucraina.
Secondo il Wall Street Journal è stato acquisito a 28,50 dollari al barile, molto al di sotto del prezzo del greggio di riferimento internazionale Brent. Sebbene la mossa non abbia sfidato alcuna sanzione, le compagnie petrolifere occidentali si sono affrettate a prendere le distanze dalla Russia, inclusa la Shell. Che si è ritirata dalle joint venture con le compagnie energetiche con sede nella nazione dopo l’invasione.
Una fonte anonima ha detto al WSJ che la compagnia stava acquistando petrolio russo mentre cercava fonti alternative. In una dichiarazione rilasciata su Twitter, Shell ha definito “difficile” la decisione di acquistare il petrolio fortemente scontato, sostenendo che si trattava solo di linee di approvvigionamento che riforniscono i cittadini europei. Ha aggiunto che sceglierà alternative al petrolio russo ove possibile, ma ha affermato che la decisione non può essere adottata “da un giorno all’altro”.
Nella sua dichiarazione, la Shell ha affermato che avrebbe impegnato i profitti del petrolio acquistato dalla Russia in un “fondo dedicato” e cercherà di spendere i soldi per alleviare le “terribili conseguenze che ciò stava avendo sul popolo ucraino”.