Siamo tutti terrorizzati dal fermo amministrativo dell’auto, ma esiste un escamotage per evitare la batosta I Addio ganasce fiscali
Così non subirai mai più un fermo amministrativo: ecco in che cosa consiste.
Il fermo amministrativo è una misura che impedisce di usare l’auto fino al momento in cui il proprietario del veicolo estinguerà il debito che ha sulle spalle. Si tratta di un vero e proprio blocco che, se viene violato, può causare una sanzione fino a 7.937 euro. Ad attivarlo è un Agente della riscossione: mediante il fermo amministrativo si garantisce un credito che va ad equiparare il mancato pagamento di tasse o di tributi, oppure di sanzioni amministrative precedenti.
Durante il periodo del fermo amministrativo, l’auto non può essere né rottamata né essere in circolazione. Nel caso in cui, però, il mezzo non sia più idoneo alla circolazione, allora si può ottenere un’eccezione per la rottamazione. Questo avviene quindi quando ha subito danni ingenti a causa di incendio o incidente o nel caso in cui manchino elementi essenziali per la sua circolazione.
Oggi, però, parliamo di una strategia che consente di evitare il fermo amministrativo e quindi permette di continuare ad usare il veicolo. Ecco di che cosa si tratta e quali sono le modalità con cui lo si può portare avanti.
Come evitare il fermo amministrativo
Introdotto dall’articolo 86 del DPR n.602 del 29 settembre 1973, il fermo amministrativo è contenuto anche nel Codice della Strada all’articolo 214. L’auto, sottoposta a questo vincolo, dovrà essere posizionata in uno spazio chiuso e privato e sul mezzo viene apposto un sigillo che verrà poi rimosso alla fine del periodo di fermo amministrativo. Durante quel periodo, le autorità trattengono anche il documento di circolazione e in quei giorni il mezzo non può essere radiato, esportato all’estero, parcheggiato su suolo pubblico o rottamato.
Per evitare di subire un fermo amministrativo, però, si può fare qualcosa. La prima è la strada del ricorso: si può provare a presentarlo e, se lo si vince, si può ritornare in possesso del proprio mezzo. Il ricorso dev’essere presentato al giudice di pace 30 giorni prima dell’iscrizione attraverso PEC se il fermo deriva dal mancato pagamento di multe precedenti.
A chi rivolgersi per il ricorso
Se invece il fermo amministrativo è derivato da un mancato pagamento del bollo auto, allora per il ricorso bisogna presentarsi alla Commissione tributaria. Un’alternativa è invece quella delle situazioni in cui il veicolo sia strumentale all’attività di impresa o di professione che si svolge: un tassista, ad esempio, non potrà mai e poi mai subire un fermo amministrativo.