Tesla, il secondo trimestre in forte crescita grazie a Model 3 e Model Y
Ottimi affari per Tesla, che non teme la crisi dei chip e tantomeno quella finanziaria causata dalla pandemia. Tanto che nel secondo semestre 2021 ha consegnato 201.250 auto in tutto il mondo. Un numero che qualcuno potrebbe considerare piccolo rispetto ad altri colossi dell’automobilismo internazionale, che invece equivale ad un record per il produttore di auto elettriche guidato dal CEO Elon Musk.
Sebbene la società non sia solita a suddividere le vendite per aree (tipo Emea ad esempio), le conferme che i segnali siano stati positivi arrivano tendenzialmente da tutto il mondo, come in Cina. Protagoniste assolute di questo successo sono state la berlina Model 3 e il crossover Model Y, prodotte a Shanghai e Fremont, in California. La berlina Model S e il SUV Model X sono invece realizzati solo a Fremont.
La Cina e gli Stati Uniti sono i maggiori mercati di Tesla. “I nostri team hanno svolto un lavoro eccezionale navigando attraverso la catena di approvvigionamento globale e le sfide logistiche”, ha affermato Tesla in una nota dello scorso venerdì.
Le consegne trimestrali sono uno degli indicatori più seguiti per Tesla. Sono alla base dei suoi risultati finanziari e sono ampiamente considerati come un barometro della domanda dei consumatori di veicoli elettrici in generale, essendo l’azienda leader di mercato nelle auto alimentate a batteria.
Gli analisti intervistati da Bloomberg si aspettavano che Tesla fornisse 204.160 veicoli. La società ha affermato che il suo conteggio è leggermente prudente e che i numeri finali potrebbero variare dello 0,5 percento o più. Tesla ha consegnato 199.360 dei modelli 3 e Y nel trimestre, avendone prodotte 206.421. Mentre ha consegnato 1.890 Model S e X, quando la produzione è stata di 2.340 unità. Il mese scorso, Tesla ha celebrato la sua nuova Model S Plaid, l’auto di produzione più veloce dell’azienda.
Per quanto concerne le quotazioni di Tesla, le azioni sono salite del 2,4% a $ 694,44 negli scambi a New York. Il titolo è diminuito del 3,9% quest’anno fino a giovedì, mentre l’S&P 500 è avanzato del 15%.