Toyota, arriva il motore ad ammoniaca: stupefacente, può essere la pietra tombale per le elettriche
Arriva il motore ad ammoniaca di Toyota, ecco come funzionerà.
Che gradualmente si debbano abbandonare i motori a benzina e diesel verso quelli che utilizzano carburanti meno impattanti sull’ambiente è ormai noto a tutti. Dalla teoria, però, passare alla pratica non è così facile poiché subentrano questioni più ampie legate soprattutto ai costi, nonché alla disponibilità delle vetture “green”.
Il recente bonus proposto dal governo italiano per la sostituzione di un’auto tradizionale con una a motore elettrico ha visto esaurirsi i fondi in meno di 24 ore e questo, se da un lato è un buon segno poiché indica la volontà degli italiani di vivere ed attuare la cosiddetta transizione ecologica, dall’altro molti cittadini sono sicuramente rimasti a mani vuote.
Oggi, però, vi parliamo di una proposta di Toyota che vi farà impazzire: ecco cos’è il motore ad ammoniaca, annunciato pochi giorni fa. Potrebbe rivoluzionare tutto.
Come funziona il motore ad ammoniaca di Toyota
Pochi giorni fa, Toyota ha annunciato lo sviluppo di un motore ad ammoniaca. Si tratta di una versione modificata del più tradizionale motore a combustione interna e funziona a base di ammoniaca, una molecola composta da tre atomi di idrogeno e uno di azoto. La totale assenza di carbonio rende questo motore uno di quelli che non producono anidride carbonica, uno dei gas responsabili dell’effetto serra: è quindi ottimo per l’attuale processo di decarbonizzazione.
Non è il primo passo verso l’ecologia di Toyota, questo del motore ad ammoniaca. L’azienda sta infatti già lavorando sui veicoli elettrici a batteria, sia su quelli a idrogeno e quello del motore a ammoniaca è un ulteriore ambito che permetterebbe di muoversi sempre di più verso un futuro verde e decarbonizzato.
Qualche dettaglio in più
L’innovazione del motore a ammoniaca nasce dalla collaborazione tra GAC e Toyota, che hanno sviluppato un prototipo da 4 cilindri da 2 litri, che sviluppa una potenza di 161 cavalli e permette di ridurre del 90% le emissioni di carbonio.
L’utilizzo dell’ammoniaca, però, richiederebbe un protocollo preciso soprattutto per quanto riguarda la pressione di combustione poiché si deve cercare di limitare le emissioni di ossidi di azoto. Gli studi, comunque, sono alle loro fasi iniziali, per cui non si può che vedere con speranza questo ulteriore passo avanti dell’industria automobilistica verso un futuro che abbandoni sempre di più i combustibili fossili.