Toyota sospende la produzione in Russia a causa della guerra in Ucraina
A partire dalla giornata di oggi, Toyota sospenderà la sua produzione di veicoli in Russia, oltre a interrompere ogni operazione nella sua fabbrica di San Pietroburgo.
La decisione scaturisce in seguito allo scoppio della guerra in Ucraina e fa in modo che la casa automobilistica nipponica rinunci a un buon introito economico. Lo stabilimento russo produce circa 80 mila veicoli all’anno, prettamente per il mercato. Ad ogni modo, si tratta solo di una minima parte di più di 10 milioni e mezzo di vetture prodotte dal marchio.
Toyota, la scelta contro la guerra in Ucraina
Un portavoce di Toyota ha confermato che l’interruzione fosse dovuta allo scoppio del conflitto ucraino. La decisione dell’azienda potrebbe far riflettere esperti e imprenditori da ogni angolo del mondo sulle mosse da attuare nei prossimi giorno. La casa automobilistica giapponese non possiede alcuna fabbrica in Ucraina, ma è stata costretta a sospendere le vendite nel Paese a causa degli assalti da parte di Mosca, a partire dal 24 febbraio.
Le sanzioni e le iniziative contro la Russia da parte di governi, organizzazioni sportive e aziende faraoniche vanno avanti giorno dopo giorno. Anche altre imprese del Sol Levante hanno preso una decisione analoga rispetto a quella di Toyota. Ad esempio, Honda ha sospeso tutte le esportazioni in Russia fino a nuovo ordine, mentre Mazda ha sottolineato di aver smesso di prenotare i container per le spedizioni nel Paese, continuando a gestire lo stabilimento di Vladivostok fino ad esaurimento scorte.
Altre realtà aziendali locali hanno intrapreso strade un po’ meno drastiche. Mitsubishi e Nissan stanno esaminando attentamente la situazione e valutando eventuali misure da intraprendere. Un discorso analogo riguarda le compagnie aeree nipponiche. La Japan Airlines e la All Nippon Airways hanno annullato varie rotte al fine di evitare il territorio russo, con diversi voli spostati.