Trump e le auto cinesi: altra ‘bomba’ lanciata dal tycoon e questa volta spiazza tutti ancora più che mai I Non se lo aspettava nessuno
S’infiamma la corsa presidenziale negli Stati Uniti. Donald Trump e le auto cinesi: la mossa che non si aspettava nessuno.
Dovrà lottare contro Kamala Harris e non Joe Biden. Chissà quanto gli è convenuto a Donald Trump. La Vice Presidente degli Stai Uniti la sua prima battaglia l’ha già vinta, ottenendo il necessario supporto dai delegati democratici per sostituire Joe Biden: 100 milioni di dollari da usare nella sua campagna elettorale. Che partirà dal Wisconsin, per molti uno stato chiave nella cosa alla Casa Bianca.
Vuoi per virtù, vuoi per necessità, Kamala ha ottenuto, oltre che i soldi, anche il sostegno di tutti i democratici. Che hanno deciso di unire le forze contro Trump. “Sono profondamente grata a Joe Biden per il suo “servizio alla nazione, ineguagliabile nella storia moderna”. Le parole della Harris. Ora toccherà a lei.
Perfino la presidente emerita della Camera, Nancy Pelosi, ancora oggi una delle democratiche più influenti a Washington, ha appoggiato la nuova candidata alla presidenza degli Stati Uniti, un passo fondamentale nonostante manchi ancora l’appoggio di Chuck Schumer (leader al Senato) e l’attuale presidente Hakeem Jeffries.
I sondaggi statunitensi danno in vantaggio proprio Kamala Harris, ma sarebbe il più grande errore politico-strategico dare per sconfitto Donald Trump, più forte che mai lato comunicazione. E non è un caso che arrivi subito una contromossa.
L’ultima di Trump
L’ex numero uno degli Stati Uniti ha deciso di spostare la battaglia elettorale sulle case automobilistiche, quelli cinesi in particolare, sponsorizzate a tal punto che potranno costruire negli Stati Uniti un secondo dopo, volendo, dovesse rimettere piede nella poltrona più importante del mondo.
Nel particolare l’ex presidente Donald Trump ha ribadito la sua disponibilità a costruire auto negli Stati Uniti da parte delle case automobilistiche cinesi per stimolare l’economia, un approccio diametralmente opposto rispetto all’amministratore Biden, completamento chiuso e senza dialogo per far entrare la Cina negli States.
Un approccio più pragmatico
Le intenzioni di Trump sono basate su un approccio più pragmatico, coinvolgendo le case automobilistiche cinesi nel processo produttivo americano. Un cambio di rotta davvero a 360, che ha spiazzato molti statunitensi.
Il tycoon ha ricordato che i cinesi (BYD in particolare) stanno costruendo grandi impianti in Messico per la produzione di automobili elettriche, al fine di aggirare i nuovi dazi voluti proprio da Biden. Ci riuscirà in questo contesto? Lo scopriremo solo vivendo.