Un sogno non realizzato: perché chiude DriveTribe?
Dopo 5 anni, a fine gennaio chiude il sito DriveTribe, il portale di cultura automobilistica lanciato dai famosissimi Jeremy Clarkson, James May e Richard Hammond. Le cause della chiusura vanno ricercate nelle “industry challenges” (sfide del settore) come i fondi sempre più limitati destinati al marketing o la continua carenza di chip. Tali questioni “hanno creato un ambiente operativo incredibilmente difficile per un settore come il nostro che dipende dalla pubblicità”, spiega il post sul blog.
La community troverà casa in qualche modo su YouTube e su altre piattaforme social. Il tutto sarà probabilmente guidato da Richard Hammond, che con il suo team già stava supportando la maggior mole di lavoro sui social network.
“Sebbene siamo tutti molto dispiaciuti che DriveTribe chiuda, sono molto felice di poter continuare a relazionarmi con questa splendida community”, ha scritto Hammond. “Non c’è mai stato un momento più emozionante di questo per parlare del settore: stiamo affrontando delle sfide di mercato estremamente impegnative e una rapida evoluzione di ciò che intendiamo per automobilismo”. Hammond invita gli utenti a seguirlo sui canali di DriveTribe: “Continuiamo a tener vivo il marchio e attiva la conversazione”.
“Siamo molto dispiaciuti che le sfide del settore, non certo aiutato dalla pandemia in corso, abbiano reso semplicemente impossibile continuare l’attività nella sua forma attuale”, ha dichiarato Jeremy Clarkson. “Non vedo l’ora di vedere cosa combina Hammond e il suo team mentre portano avanti i canali e la community”.
Decollo difficile
DriveTribe è stato fondato nel 2016 con il supporto dei tre ex conduttori di Top Gear insieme al loro produttore Andy Wilman. La presentazione del sito ha coinciso con l’inizio della loro nuova avventura in The Grand Tour su Prime Video di Amazon. La grande notorietà del terzetto ha suscitato entusiasmo e molto traffico per il sito.
Gli utenti dovevano unirsi ai “Tribes” ospitati dai membri del trio oppure crearne uno proprio che poteva essere incentrato su qualsiasi cosa riguardante le auto. Nel 2018, Jalopnik aveva riferito che la piattaforma aveva bruciato quasi 16 milioni di dollari in due anni. È difficile che da allora la fortuna sia girata.
Inevitabile quindi la chiusura di DriveTribe, portale in bilico tra sito di notizie e social network che non è mai diventato il fulcro della cultura automobilistica come era nelle intenzioni dei suoi ideatori.