Volkswagen Tiguan Allspace, un restyling senza elettrificazione
La serie di restyling che sta “investendo” il marchio Volkswagen non ha sosta. Dopo Polo è tempo di argomentare la novità relativamente alla Tiguan Allspace. Versione maxi del SUV tedesco. Affinamenti sia a livello stilistico che a livello tecnico, ma niente che si possa relazionare con l’imperversante elettrificazione.
Come cambia la Allspace
Il gioco del facelift dovrebbe essere cosa nota. Un colpo al cerchio e uno alla botte, ovvero un design del frontale rivisitato, ma soprattutto fari a matrice di Led IQ.LIGHT (optional). Oggi le luci fendinebbia sono integrate nei gruppi ottici con tecnologia a Led e pure le luci diurne impiegano la medesima tecnologia.
Sulla calandra spicca il nuovo logo bidimensionale Volkswagen, a sinistra e a destra del quale presenzia un listello illuminato. Per quanto concerne invece le tinte della carrozzeria, la bozza di colori può contare sulle new entry Oryx White e Kings Red. I nuovi cerchi in lega leggera a dieci razze da 18 pollici Frankfurt completano l’update degli esterni.
A bordo spicca il nuovo volante multifunzione, mentre la quota minima del display touch del comparto d’infotainment parte da 8 pollici. Comparto questo la cui sovraintendenza è tutta nelle mani della più recente piattaforma MIB3. Il controllo di tutte le funzioni di climatizzazione, riscaldamento e ventilazione, avviene tramite un nuovo modulo digitalizzato nella consolle centrale.
Le funzioni delle manopole di regolazione e dei pulsanti vengono svolte da superfici touch e cursori. Confermati ovviamente i due sedili singoli supplementari (optional) nella terza fila. La Tiguan Allspace offre poi una capacità del bagagliaio compresa tra 760 e 1.920 litri come cinque posti, oppure tra 700 (quando la terza fina è abbattuta) e 1.755 litri come sette posti.
Gamma motori completa, ma senza elettrificazione
Quello che è facile da constatare, è che una casa come Volkswagen non abbia ancora elettrificato buona parte della gamma di vetture tradizionali. Non lo ha fatto per Polo, che ha semplicemente abbandonato le unità a gasolio, e non lo ha fatto neppure per la Tiguan Allspace. La gamma propulsori si presenta (al momento) senza alcun modello elettrificato, ne di stampo mild hybrid e neppure plug-in hybrid.
Il fronte a benzina si realizza grazie ad un 1.5 TSI con sistema di gestione attiva dei cilindri ACT. E poi con un 2.0 TSI, disponibile sia nel formato da 190 CV che quello da 245. Quanto ai diesel, il 2.0 TDI spazia da 150 a 200 CV. La vettura può essere corredata sia di trazione anteriore che integrale, e di cambio manuale o automatico DSG. Gli abbinamenti variano a seconda della motorizzazione.
Volkswagen raggruppa poi i sistemi finalizzati della guida assistita sotto la denominazione IQ.DRIVE. Il modulo di base è il sistema di assistenza alla guida Travel Assist1/2, che adesso viene impiegato per la prima volta anche sulla Tiguan Allspace. A seconda del tipo di cambio, il sistema può subentrare al guidatore nelle sterzate, nelle frenate e nelle accelerazioni, in un range di velocità compreso tra 0 km/h (con DSG) o 30 km/h (con cambio manuale) e fino a massimo 210 km/h. I prezzi e versioni disponibili non sono ancora stati comunicati.