WRC ibride, la tecnologia dietro la “sostenibilità”
Si è appena concluso il Rally di Montecarlo, gara d’apertura del mondiale 2022. Manifestazione che non solo ha visto la vittoria di Sebastian Loeb, al rientro nel WRC con la nuovissima Ford Puma Rally1, ma pure il debutto dell’era ibrida tra le World Rally Car.
Sistema condiviso
Le auto ibride saranno utilizzate nel FIA World Rally Championship da quest’anno in avanti. Schaeffler grazie alla sua controllata Compact Dynamics, è l’artefice del componente standard nelle vetture WRC.
La decisione di correre con un sistema standardizzato per almeno i primi tre anni fino al 2024 era già stata presa dalla FIA nel 2019. I produttori – attualmente Hyundai, Toyota e Ford sono attivi nel WRC – continuano a sviluppare il motore a benzina. Dal 2024 in poi, la libertà tecnica per i produttori verrà gradualmente aumentata.
Fino ad allora verrà utilizzato il sistema Compact Dynamics. Combina il motogeneratore, l’unità di controllo e una batteria con una capacità di 3,9 kWh fornita da Kreisel Electric, in uno spazio di installazione molto ridotto. Secondo Schaeffler, il sistema pesa in totale 87 chilogrammi.
Tuttavia, l’unità non è montata sul motore o sull’albero di entrata della trasmissione, ma in una posizione protetta dagli urti al centro del veicolo. È collegata alla trasmissione tramite un albero al differenziale posteriore.
Elettriche quando serve
“Durante gli eventi, i veicoli vengono guidati in modalità puramente elettrica in aree specifiche come il parco assistenza o le cosiddette zone per veicoli elettrici ibridi (HEV)”, afferma Oliver Blamberger, amministratore delegato di Compact Dynamics. Questa è stata una delle specifiche della FIA sin dall’inizio.
“Oltre ai 286 kW (390 CV) del motore a combustione interna, il sistema ibrido fornisce ai piloti di rally 100 kW di spinta extra durante le prove speciali”, afferma Blamberger. “La batteria di trazione può essere ricaricata anche attraverso il recupero dell’energia in frenata durante le tappe”.
Schaeffler si aspetta che i rally forniscano informazioni che confluiranno nello sviluppo della serie. I 13 round del WRC si svolgono in Europa, Africa, Asia e Oceania e offrono condizioni estreme che vanno da temperature sotto lo zero, sino ad un’altitudine di oltre 2.000 metri in Kenya.