Flying Manta è lo yacht expedition con un maxi eliporto privato
Si chiama Flying Manta, è un’imbarcazione expedition potente e lussuosa, e ha una bella storia da condividere. Proveniente dall’Australia, l’imbarcazione nasce in realtà con un altro nome – Ophelia – e una declinazione un po’ diversa, essendo stata principalmente uno yacht da pesca. È per questo motivo che l’Ophelia era dotata di una seduta specifica nel pozzetto, con una posizione perfetta per ammirare il panorama durante la pesca. Lo yacht comprendeva anche un’ampia scelta di attrezzature da pesca, così come di un tender di otto metri e di un secondo tender più piccolo, per gli ospiti.
Oltre a ciò, il pozzetto completamente chiuso ospitava vasche per i frutti di mare vivi, al fine di mantenere fresche a lungo le ostriche e le aragoste, oltre a qualsiasi pesce pescato durante la navigazione. Il barbecue situato nelle vicinanze lasciava intendere le finalità ultime della struttura.
La trasformazione nel Flying Manta
Il proprietario originale ha tenuto l’Ophelia per più di dieci anni, prima di venderlo. È a quel punto che è stato ribattezzato Flying Manta ed ha iniziato a viaggiare tra Australia, Fiji, Tonga e Nuova Zelanda.
In tutto questo periodo, l’imbarcazione è stata ben conservata e sottoposta a diversi refit che l’hanno ricostruito con l’aggiunta di altri sei metri, che hanno permesso all’imbarcazione di raggiungere una lunghezza totale di 42 metri.
Ciò premesso, il restyling ha lasciato spazio per un grande eliporto, una piattaforma di atterraggio per un elicottero privato, con una propria stazione di rifornimento. Con le sue 3,8 tonnellate, l’eliporto è uno dei più grandi al mondo per uno yacht di queste dimensioni: quando non c’è un elicottero a bordo, peraltro, il Flying Manta può trasportare fino a quattro grandi tender.
Il Flying Manta si distingue anche in termini di prestazioni: il sistema di propulsione vanta una coppia di motori diesel MTU 12V4000 M90 che permette alla barca di tagliare le onde a 24 nodi (44 km/h). Ottima anche l’autosufficienza, come richiesto a uno yacht da spedizione: il Flying Manta ha una capacità di acque dolci pari a 6.000 litri, una vasta capacità di stivaggio, una spaziosa cucina professionale e una stazione di rifornimento. A velocità di crociera, l’imbarcazione può raggiungere destinazioni remote grazie a un’autonomia transatlantica di 4.000 miglia nautiche (7.408 km).
Uno yacht che non dimentica il lusso
Anche se il Flying Manta sembra avere tutte le caratteristiche ideali per partire all’avventura, non disdegna lo stile e la comodità. Lo scafo blu è abbinato a interni vivaci, che rivelano un mix di sfumature blu e rosso vivo. La sistemazione per un massimo di 12 ospiti comprende un’ampia suite armatoriale che si sviluppa su 50 metri quadrati, una sala VIP sul ponte inferiore, una seconda scala che conduce alle altre quattro cabine, due doppie e due convertibili.
Il flybridge sfoggia invece una vasca idromassaggio, mentre il prendisole ospita diverse aree per rilassarsi e prendere il sole. Il pozzetto originario è ancora presente e può diventare un giardino d’inverno dove gli ospiti possono godersi la vista grazie alle pareti di protezione e all’aria condizionata.
Per gli interessati, il Flying Manta è in attesa di un nuovo proprietario alla cifra di 18 milioni di euro.