Il Sub Zero unisce lusso e velocità
Il Sub Zero non è uno di quei vistosi yacht da diporto che attirano l’attenzione e amano restare sotto i riflettori. Con la sua graziosa silhouette da 31 metri, questa bellezza italiana può facilmente passare inosservata. A prima vista, potrebbe sembrare simile a qualsiasi altro yacht di lusso, tuttavia, c’è molto di più da scoprire su questa singolare imbarcazione da diporto.
Una storica rivisitazione moderna
Sub Zero è la moderna reinterpretazione dell’ormai leggendaria Italcraft Drago della popolare serie Maxi Drago 105, lanciata dal cantiere navale italiano Italcraft. Una barca che gli intenditori di navigazione conoscono come un vero pioniere dell’industria degli yacht.
Il Sub Zero è una creazione di Gianluca Caputi dello Studio Caputi e del rinomato designer francese Remi Tessier. Una configurazione a quattro cabine consente di ospitare fino a nove ospiti comodamente, mentre la cabina armatoriale elegante è abbastanza grande da includere un letto king-size, un bagno e un’area salotto separata. A differenza di yacht più grandi, il Sub Zero ha tutte le cabine sul ponte inferiore.
Il salone principale, con un’area separata per i pasti formali, è degno di uno superyacht, luci strategicamente posizionate accentuano la sofisticata palette di colori bianco e marrone e lo stile minimalista dello yacht.
La velocità non manca
Dopo una giornata memorabile di navigazione a ben 40 nodi (74 km/h), gli ospiti a bordo del Sub Zero possono godersi deliziose cene all’aperto sul ponte di poppa, che durante il giorno è perfetta per prendere il sole. La piattaforma di poppa offre inoltre una connessione più vicina con l’acqua e serve anche come piattaforma di lancio per una vasta selezione di toys acquatici.
Il Sub Zero è stato lanciato nel 2007 con il nome di Celeste. Ha cambiato proprietà per la prima volta nel 2013 quando è diventato Kambos Blue. Nel corso dell’ultimo decennio, è stato venduto nuovamente e ribattezzato Sub Zero e ora è disponibile per l’acquisto dopo un recente refit nel 2021.
Sub Zero – Le immagini
