Uno splendido refit modernizza il Benetti Galaxy da 56 metri
Il 56 metri Benetti Galaxy è stato uno yacht charter di successo (della stessa azienda abbiamo recentemente parlato dell’Iryna B.Now). I suoi due nuovi proprietari, Dave Hagewood e Danielle Hill, hanno tuttavia scelto di non accontentarsi delle straordinarie caratteristiche di comfort dell’imbarcazione, ordinando un refit piuttosto importante che l’ha, di fatti, rivoluzionato in uno stile più moderno.
Dopo che la coppia ha acquistato lo yacht nel dicembre del 2020, sono effettivamente bastati pochi mesi per trasformare un Benetti classico in un luogo artistico che potesse rispecchiare perfettamente lo stile della nuova proprietà. E così, il risultato è lontano anni luce dal punto di partenza, soprattutto grazie alla trasformazione degli interni firmata da Njord by Bergman Design House, un marchio nato nel 2020 come divisione dell’affermata società internazionale Bergman Design House.
Il team di progettisti ha effettuato il refit presso il Monaco Marine a La Ciotat, nel sud della Francia, dovendo combinare le due sfide più grandi, il tempo e il budget. Come se non bastasse, a mettere i bastoni tra le ruote sono arrivate la pandemia di Covid-19 e la Brexit, che hanno complicato notevolmente il movimento di persone e merci.
I lavori
Al netto delle difficoltà, la prima fase è stata regolarmente avviata all’inizio del 2021, focalizzandosi principalmente su arredamento, mobili su misura e opere d’arte. In parte per rispettare i vincoli di tempo e di budget – ma anche perché si adatta alla propensione alla sostenibilità dello studio di design – i progettisti hanno deciso di mantenere il più possibile la struttura, i mobili e i materiali originali, creando al contempo un’atmosfera arricchita da numerosi tocchi personali.
L’interno originale aveva per esempio tre legni diversi, due dei quali tendevano al color albicocca. Invece di abbatterli o spogliarli, il trucco è stato quello di attenuare la tonalità arancione. Il salone principale esemplifica al meglio il design complessivo: vicino al bar, che esisteva già ma che è stato ripensato con nuovi sgabelli rivestiti in ecopelle e un’illuminazione personalizzata, si trova un astronauta nella posa del Pensatore di Rodin, opera dell’artista pop olandese Joseph Klibansky.
Il ponte principale era frammentato e a bordo c’erano diversi spazi per la ristorazione, il che ha spinto gli armatori a chiedersi quanti di quelli fossero realmente necessari. E così, le paratie che dividevano lo spazio in un salone tradizionale e in una zona pranzo sono state abbattute, creando uno spazio con una pianta aperta che si trasforma da studio di yoga in un elegante boîte. Entrando, l’occhio va a una parete di agate sulla paratia più lontana, già presente nella versione originale, pur con un aspetto molto diverso. Poi, lo sguardo si dirige verso le pareti con le opere d’arte e il soffitto “a specchio”, con piccoli ET nascosti al fine di creare un divertente gioco investigativo per gli ospiti.
Le scelte degli interni
Sul pavimento c’è una moquette con piccoli fili lucidi che riflettono la luce dei faretti. Il pavimento sottostante, realizzato in legno con una piacevole texture tridimensionale, offre una piacevole sensazione a piedi nudi e rappresenta un richiamo visivo all’oceano.
Per completare l’atmosfera, i progettisti hanno rifatto l’illuminazione, riutilizzando ancora una volta la maggior parte di ciò che esisteva. Hanno coperto i downlight non necessari e sostituito l’involucro di quelli che hanno mantenuto, in modo che si integrassero con l’arredamento più scuro. Schemi preimpostati con illuminazione RGB possono contribuire a cambiare l’atmosfera dal giorno alla notte, quando le creature fantastiche presenti nelle pareti diventano più evidenti. Per le feste, quando è possibile portare una cabina DJ, la musica può arrivare anche da altoparlanti integrati in luci a forma di disco dorato.
Passando poi alla zona notte, la camera da letto è lo stesso spazio a tutto baglio che esisteva prima del refit, ma è stato trasformato e personalizzato attorno a un letto più grande. Qualche passo avanti agli armadi – nella finitura originale in radica – si trova un accogliente spazio panoramico in colori scuri e terrosi.
L’unico spazio interno per la ristorazione si trova invece sul ponte di comando, dove c’è una cabina VIP a tema Venere. I progettisti hanno utilizzato tappezzerie alle pareti e aggiunto strategicamente specchi antichi che la fanno sembrare molto più grande di quanto non sia. Le quattro cabine degli ospiti, sul ponte inferiore, hanno tutte il nome di pianeti: Marte, Giove, Saturno e Nettuno, e riprendono i colori che ci si aspetterebbe da ciascuno dei pianeti: un bronzo liquido ricopre la testiera di Saturno, mentre Marte presenta un’esplosione di stelle e rose rosse.
Uno degli accorgimenti più notevoli del salone del ponte superiore è il tavolo da pranzo, anch’esso originale, ma trasformato. Con un buco nero visivo al centro, il decoro in intarsio di paglia esplode in una miriade di pezzi che diventano più chiari man mano che si avvicinano al bordo. Il team ha riutilizzato altresì il pavimento originale, macchiato, e ha rivestito le pareti esistenti, ma ha rimosso una serie di porte che separavano la sala da pranzo dal salone superiore con pianoforte e cinema.
Ancora, sul ponte di poppa e sul prendisole i progettisti hanno applicato il loro tocco personale a tutti gli arredi. Il tessuto è dell’azienda britannica Coco Wolf, ben nota nel mondo residenziale e dell’hospitality, ma non tanto nella nautica.
Gli esterni
Infine, il Galaxy è stato aggiornato anche all’esterno con la verniciatura della sovrastruttura sovraordinata da Thomas Le Chenadec: lo yacht ha avuto una nuova vernice Awlgrip sulla sovrastruttura e sui lati superiori, un nuovo badge, oltre a luci subacquee e illuminazione RGBW. L’albero è stato rivestito di nero, dando allo yacht un aspetto ancora più elegante e moderno.