Auto cointestata: come si fa, convenienza e cosa accade in caso di decesso
Come altri beni immobili e mobili registrati in pubblici registri, anche l’auto può essere oggetto di una cointestazione. Come desumibile, l’auto cointestata è l’auto che risulta essere di proprietà di due persone, come può avvenire in modo frequente tra coniugi o tra genitore o un figlio, ma anche tra persone che non sono legate ad alcun vincolo di parentela.
Cos’è l’auto cointestata
Come abbiamo già avuto modo di rammentare qualche riga fa, l’auto cointestata è un veicolo che è intestato a due persone. L’ipotesi più comune è quella di marito e moglie che scelgono di intestare l’auto familiare di proprietà, ma niente vieta ad altre persone, legate o meno da un rapporto di parentela, di procedere con la intestazione comune di un veicolo.
Conviene l’auto cointestata?
Molte persone ritengono che l’auto cointestata sia un modo vantaggioso di gestire il proprio patrimonio su quattro ruote. Altre persone sono invece scoraggiate dal cointestare l’auto, ritenendo che possa comportare molte complessità.
In realtà, per poter capire se l’auto cointestata conviene o no bisogna prima di tutto comprendere che cosa significa, e quali siano le conseguenze di una simile scelta.
In primo luogo, disporre di un’auto cointestata significa che entrambi gli intestatari sono contemporaneamente proprietari dello stesso veicolo. Ne deriva che, ad esempio, sul libretto di circolazione verranno riportati entrambi i nomi dei due proprietari, e che la vendita del mezzo dovrà essere sottoscritta da entrambe le parti, così come servirà l’accordo di entrambe le parti per scegliere quale polizza assicurativa sottoscrivere.
Evidentemente, per motivi di praticità le parti possono anche accordarsi per una gestione differente, con la possibilità che vi possa ad esempio essere un intervento presso un pubblico ufficiale per poter disciplinare la realizzazione di alcune operazioni a firma disgiunta.
I vantaggi dell’auto cointestata
Come abbiamo già anticipato qualche riga fa, la cointestazione dell’auto comporta una serie di conseguenze che sarebbe opportuno conoscere per giungere a comprendere se questa operazione sia o meno conveniente per i tuoi fini.
In questo scenario, bisogna pur ammettere che i vantaggi della cointestazione dell’auto non sono poi così numerosi come ritiene qualcuno, e questo spiega anche perché in fondo le auto cointestate non siano tantissime, in Italia, rispetto a quelle intestate a una sola persona.
Classe di merito dell’auto cointestata
Cerchiamo ad esempio di comprendere che cosa accada all’auto cointestata in caso di scelta della classe di merito.
Secondo quanto stabilisce la legge, come modificata dal decreto Bersani, nel caso in cui due soggetti rientrino all’interno dello stesso stato di famiglia, allora vi è la possibilità, da parte del soggetto che ha la classe più sfavorevole (come quella di base) di poter ereditare la classe di merito più favorevole.
Tuttavia, questo non accade nel momento in cui il soggetto con la classe più sfavorevole (ipotizziamo, il figlio), non sia più residente nella stessa abitazione del soggetto con la classe di merito più favorevole (ipotizziamo, il genitore). In questo caso, anche all’auto cointestata sarà applicata la classe di merito meno favorevole, come quella base.
Insomma, se si ritiene che l’auto cointestatario sia l’opzione più favorevole perché permette di ottenere la classe di merito più favorevole, bisogna pur sempre tenere a mente che ciò è possibile solamente se i due soggetti sono conviventi.
Auto cointestata e fermo amministrativo
Un vantaggio dell’auto cointestata è rappresentata dalla possibilità di rendere la vita un po’ più difficile ai creditori. Di fatti, nel caso in cui uno dei due proprietari sia a rischio pignoramento perché non paga i propri debiti e, dunque, è insolvente, potrà evitare di andare incontro al fermo amministrativo, che non si può iscrivere se l’auto non è di sua piena proprietà al 100%. Tuttavia, l’art. 599 del Codice di procedura civile non vieta il pignoramento, ma solo il fermo.
L’assicurazione dell’auto cointestata
Logica vorrebbe che il premio assicurativo dell’auto cointestata venisse pagato da entrambi i soggetti intestatari. Tuttavia, questa regola di base incontra numerose eccezioni, e niente vieta alle parti di accordarsi diversamente.
Peraltro, ci sono diverse interpretazioni normative anche all’interno delle singole compagnie assicurative. Il nostro consiglio è pertanto quello di dare uno sguardo attento al regolamento, alle condizioni e ai termini dell’assicurazione RC Auto che si sceglie di stipulare, in maniera tale che non possano esservi dubbi sugli obblighi in capo ai contraenti e agli assicurati.
Decesso di un cointestatario dell’auto
Nelle scorse righe ci siamo soffermati nel commentare come ogni atto che riguarda l’auto cointestata debba essere siglato da entrambe le parti. Dunque, se si ha intenzione di vendere il mezzo, si dovrà sottoscrivere il contratto di vendita a cura di ogni cointestatari.
Cosa accade in case di decesso di un cointestatario dell’auto?
In questo caso l’intestatario superstite non è chiamato a pagare la tassa di successione sulla quota in eredità (il 50%). Un vantaggio che risulta essere piuttosto chiaro ed evidente soprattutto nelle ipotesi di cointestazione di un’auto di lusso.
Speriamo che questi brevi spunti ti siano stati utili per poterne sapere di più sull’auto cointestata. Naturalmente, se dovessi avere bisogno di altre delucidazioni, o ritieni che alcuni passaggi di questo approfondimento non siano stati sufficientemente chiari, contattaci: saremo lieti di approfondirli ulteriormente!