Che differenze ci sono tra sommergibile, sottomarino e batiscafo?
Spesso i termini sommergibile, sottomarino e batiscafo sono utilizzati come sinonimi. Eppure, è profondamente (è il caso di dirlo) errato, considerato che si riferiscono a tre mezzi molto diversi tra loro. Cerchiamo di individuarne le principali caratteristiche e le differenze più profonde.
Il sommergibile
Cominciamo dal sommergibile, un’imbarcazione che è costruita per adattarsi alla navigazione in superficie, ma che ha anche la capacità di immergersi sotto il livello del mare, per quanto non a grandi profondità e non per periodi di tempo particolarmente lunghi. La forma dello scafo sembra essere quella di una nave.
I primi studi teorici sul sommergibile risalgono addirittura a Leonardo da Vinci, mentre i tentativi pratici di cui si ha la prima testimonianza sono quelli del ‘600 per opera dell’inventore olandese Cornelis Jacobszoon Drebbel, e del ‘700 per merito dell’inglese John Day. Il primo sommergibile italiano formalmente riconosciuto è del 1889.
Il sottomarino
Ben diverse sono invece le caratteristiche del sottomarino, che è un mezzo progettato proprio per navigare prevalentemente in condizioni di immersione, a profondità che possono essere di alcune centinaia di metri.
Contrariamente al sommergibile, che ricalca le forme di una nave, il sottomarino ha una forma tendenzialmente cilindrica.
Considerato una sorta di evoluzione del sommergibile, il primo mezzo funzionante appartenente a questa categoria risale a J.P. Holland (1875).
Il batiscafo
Le cose sono ancora diverse per il batiscafo, che è invece adatto a immersioni ad alta profondità, ben maggiori rispetto a quelle raggiunge dai sottomarini militari.
Di norma il batiscafo ha dimensioni più contenute ed è in grado di ospitare un equipaggio ridotto rispetto al sommergibile. A volte è formato da una doppia struttura: una è destinata al galleggiamento, l’altra (la batisfera) è destinata all’equipaggio. Oggi il batiscafo è utilizzato sia per scopi militari che per scopi civili e scientifici.
Tra i batiscafi più famosi della storia citiamo il primo adatto a immersioni marine, l’FNRS-2 costruito in Belgio da Auguste Piccard, e il Trieste I, costruito nei cantieri navali di Monfalcone e in grado di toccare il punto più profonde della fossa delle Marianne, vicino all’isola di Guam. Nel 2007, il batiscafo russo Mir-2 è arrivato a toccare il fondo del Polo Nord, a 4.302 metri di profondità.