Come convertire la patente extracomunitaria in quella italiana
Il cittadino extraacomunitario che si trova in Italia può guidare liberamente nel nostro Paese fino a un anno dall’acquisizione della residenza, a patto che disponga anche di una traduzione giurata della patente o disponga di un permesso internazionale di guida.
A un anno dall’iscrizione anagrafica al Comune di residenza, dunque, il cittadino extracomunitario può continuare a guidare nel nostro Paese solamente se converte la patente extracomunitaria in quella italiana. Nel caso in cui non provveda, sarà soggetto alla stessa sanzione prevista in caso di guida con patente italiana scaduta.
Ma come avviene la conversione della patente extracomunitaria in patente italiana?
Quali patenti extracomunitarie possono essere convertite in quelle italiane
La prima cosa che bisogna chiarire è che non tutte le patenti extracomunitarie possono essere convertite in quelle italiane. La conversione può infatti essere effettuata solamente per i cittadini extracomunitari che provengono da Paesi con cui l’Italia ha stipulato uno specifico accordo di riconoscimento in merito.
Considerato che gli accordi con i singoli Paesi vengono periodicamente rinnovati e che la lista potrebbe subire delle variazioni, il consiglio è sempre quello di accertarsi presso la Motorizzazione su quali Paesi extracomunitari possano emettere patenti che siano oggetto di conversione, o meno.
Attualmente hanno stipulato un accordo con l’Italia i seguenti Paesi:
- Albania
- Algeria
- Argentina
- Brasile (da verificare, accordo scaduto il 13 gennaio 2023)
- Corea del Sud
- Filippine
- Giappone
- Libano
- Macedonia del Nord
- Marocco
- Moldavia
- Principato di Monaco
- Regno Unito
- San Marino
- Svizzera
- Taiwan
- Tunisia
- Turchia
- Ucraina.
Ci sono poi alcuni Paesi che rilasciano delle patenti extracomunitarie convertibili in patenti italiane solamente ad alcune categorie di persone:
- Canada (personale diplomatico e consolare)
- Cile (personale diplomatico e loro familiari)
- Stati Uniti (personale diplomatico e loro familiari)
- Zambia (cittadini in missione governativa e loro familiari).
Come convertire la patente extracomunitaria
Nell’ipotesi in cui l’accordo con il Paese extracomunitario preveda la possibilità di convertire la patente, si potrà procedere con tale operazione: il beneficio principale è, evidentemente, legato alla possibilità di poter cambiare la propria patente in una italiana senza dover necessariamente sostenere esami teorici e pratici.
Per richiedere la conversione sarà sufficiente compilare un modulo a disposizione presso la Motorizzazione (TT 2112), da compilarsi in tutti i campi e da presentare insieme ai seguenti allegati:
- attestazione del versamento PagoPA di 10,20 euro (diritti) e 32,00 euro (bolli) con tariffa selezionata N003 – Conversione di patente di guida estera Paesi non UE;
- patente posseduta in originale (in visione) e in fotocopia completa fronte-retro;
- certificato medico in bollo da 16,00 euro (tariffa PagoPA N019), con fotografia, non più vecchio di 3 mesi,
- 2 foto recenti formato tessera su fondo preferibilmente azzurro e a capo scoperto;
- autocertificazione attestante la prima residenza in Italia;
- dichiarazione di conseguimento patente;
- copia documento d’identità in corso di validità e originale in visione;
- copia codice fiscale o tessera sanitaria.
Ancora, i cittadini extracomunitari dovranno esibire anche il permesso di soggiorno o carta di soggiorno (da presentare anche in fotocopia), sia al momento della presentazione della richiesta che al momento del rilascio del provvedimento.
Dopo la presentazione della domanda, l’Ufficio della Motorizzazione effettua degli accertamenti in merito ai documenti allegati alla richiesta di conservazione. Terminata l’istruttoria, rilascia al richiedente la patente italiana e ritirerà la patente straniera.
Cosa fare se il Paese straniero non ha sottoscritto accordi con l’Italia
Nel caso in cui invece il Paese straniero non abbia sottoscritto alcun accordo con l’Italia, allora il cittadino extracomunitario sarà tenuto a conseguire la patente italiana con le stesse condizioni dei cittadini italiani.