Come dismettere la bandiera italiana sulla propria barca
Sebbene siano numerosi i motivi per cui effettuare il cambio di bandiera alla barca, non si può certamente non escludere tra di essi il vantaggio che alcuni proprietari hanno nel passare a uno Stato con minori burocrazie e costi.
Dunque, non stupisce il fatto che sempre più persone siano oggi alla ricerca di informazioni su quali siano i passaggi per cambiare bandiera alla barca, e che ci si stupisca per quanto a volte sia facile.
Procediamo tuttavia per gradi e vediamo insieme quali sono i singoli passaggi.
Dismettere la bandiera italiana
Il primo passo da fare è quello di dismettere la bandiera italiana e, dunque, procedere con la cancellazione del registro imbarcazioni da diporto, quale prerequisito per cambiare bandiera e poter immatricolare l’imbarcazione in un altro Stato.
Per far ciò è sufficiente rivolgersi allo STED, lo sportello apposito presso le agenzie marittime convenzionate, gli uffici marittimi e gli uffici della motorizzazione. Al termine della procedura di cancellazione definitiva dai registri è fondamentale ottenere un nulla osta alla dismissione della bandiera da parte dell’UCON, il conservatore unico.
Per procedere in tal senso bisognerà consegnare allo sportello la licenza di navigazione, in originale.
I costi della dismissione della bandiera italiana
I costi della dismissione della bandiera italiana dalla barca sono piuttosto contenuti. Le nuove tariffe STED prevedono infatti un costo pari a 23,50 euro oltre a 32 euro di marca da bollo, e un bollettino da 9,50 euro per il costo dell’operazione nel caso in cui sia effettuata presso gli uffici marittimi. Nel caso in cui la barca non sia presente nel registro telematico ATCN, è possibile che procedura diventi leggermente più lunga e onerosa.
La scelta della nuova bandiera
Una volta ottenuta la cancellazione dell’imbarcazione dai registri, si potrà procedere con la nuova immatricolazione e l’acquisizione della nuova bandiera nazionale.
A questo punto, è bene rammentare che ogni Paese di destinazione disporrà di diverse procedure e che, pertanto, non si potrà che informarsi di volta in volta sull’effettiva procedura da seguire.
Cambio bandiera in Polonia e Slovenia
In questo ambito d’analisi, è evidente come alcune delle più grandi “migrazioni” in termini di bandiera sia avvenuta nei confronti di alcuni Paesi che, pur facenti parte dell’UE, hanno delle condizioni molto più concorrenziali di quelle italiane, come ad esempio avviene con l’immatricolazione (e la tassazione). Il riferimento più prossimo è probabilmente quello della Polonia e della Slovenia, considerato che questi sono gli unici Stati UE che anche per il 2023 manterranno la possibilità di registrare le imbarcazioni con la propria bandiera anche ai non residenti o domiciliati.
Ci sono però alcune differenze. Proviamo a riassumerle insieme:
Attività | Polonia | Slovenia |
Tempi | La licenza provvisoria si ottiene entro una settimana, quella definitiva dopo un mese. | La licenza definitiva si ottiene entro un mese. |
Rinnovi | Non ci sono scadenze, visite di controllo o tasse. La licenza radio e MMSI scade ogni 10 anni e il rinnovo costa 300 euro. | Il rinnovo deve avvenire ogni 5 anni pagando una spesa annuale di 260 euro (e 50 euro per MMSI) |
Fisco | Obbligatoria la dichiarazione nel quadro RW | Obbligatoria la dichiarazione nel quadro RW |
Procedura | La licenza si ottiene online con la scansione dei documenti. Per barche pre immatricolate è necessario il certificato di cancellazione. | I documenti devono essere spediti in originale. Per barche pre immatricolate è necessario il certificato di cancellazione. |
Costo | Il costo di registrazione è di 850 euro, oltre a 300 euro per licenza esercizio VHF e relativo MMSI. | Il costo di registrazione è circa 800 euro per un’imbarcazione di 12 metri (la tariffa varia a seconda della lunghezza della barca). La licenza di esercizio VHF e relativo MMSI ha un costo di 300 euro. |
Dotazioni di sicurezza | Sono a discrezione del comandante | Sono simili a quelle italiane |