Come vendere una moto all’estero?
Vendere una moto all’estero potrebbe essere un’operazione conveniente per monetizzare le proprie due ruote alle migliori condizioni. Tuttavia, non si tratta di una procedura semplicissima: ci sono infatti diverse complessità aggiuntive rispetto a quanto non sia possibile fare con la vendita della stessa moto in ambiento nazionale.
Proprio per questo motivo nelle prossime righe abbiamo cercato di schematizzare il percorso che ti porterà a vendere la tua moto all’estero. Vedremo insieme perché la procedura non è agevole come invece avviene per la vendita della moto in Italia e da dove ti conviene iniziare.
La radiazione è necessaria
La principale particolarità che distingue la vendita di una moto all’estero dalla vendita in Italia è la radiazione. In altri termini, una volta che si è trovato l’acquirente estero della propria moto, bisogna procedere alla radiazione del veicolo dal pubblico registro (PRA). La radiazione deve dunque essere realizzata prima dell’effettiva esportazione del mezzo.
Ricordiamo che secondo il quadro normativo in vigore non è più richiesto che il veicolo sia stato sottoposto a revisione nei sei mesi rispetto alla data di richiesta della radiazione, ma che è fondamentale che il veicolo abbia revisione in corso di validità.
Chi richiede la radiazione per esportazione
La radiazione per esportazione è operazione a cura del proprietario o dell’avente titolo del mezzo (si pensi all’erede, o il proprietario non ancora intestatario al PRA). In quest’ultimo caso l’avente titolo non intestatario al PRA deve allegare il titolo di acquisto in originale (atto di vendita, verbale di vendita all’asta, accettazione di eredità, ecc.).
Nel caso in cui la richiesta non venga firmata dinanzi all’impiegato addetto, occorrerà allegare fotocopia di un documento di identità di colui che la firma.
Come si fa la radiazione per esportazione
La richiesta di radiazione per esportazione deve essere presentata presso lo Sportello Telematico dell’Automobilista, allegando:
- istanza unificata;
- titolo di acquisto in originale (nel caso in cui la richiesta non sia effettata dal proprietario);
- certificato di proprietà, carta di circolazione o documento unico di circolazione;
- targa;
- documento di identità e codice fiscale.
In aggiunta a ciò, è necessario versare 13,50 euro per emolumenti ACI, 32 euro per imposta di bollo e 10,20 euro per diritti di tesoreria.
Cosa fare dopo la radiazione
Alla fine della radiazione viene emesso un Documento unico di circolazione e di proprietà che non è valido per la circolazione, e in cui viene annotata la cessazione dalla circolazione del veicolo, in maniera tale che si possa favorire la definitiva esportazione in altro Paese.
Se l’intestatario o l’avente titolo del veicolo ha la necessità di raggiungere su gomma il Paese estero di destinazione, potrà domandare il rilascio del foglio di via e delle targhe provvisorie agli Uffici provinciali della Motorizzazione.
Una volta esportato il veicolo, questi cessa di essere iscritto nel Pubblico Registro Automobilistico. Cessa dunque l’obbligo di pagamento dell’imposta di bollo dal periodo impositivo successivo.