Gancio traino: costi e cosa sapere sull’omologazione
Il gancio traino è un elemento dell’auto, montato sul posteriore delle vetture, utile per trainare i rimorchi. Riconoscibile per la sua forma e il suo posizionamento, è bene rammentare come la sua funzione non sia però esercitata solamente per i veicoli a motore, avendo una grande versatilità di utilizzo. E come, in fondo, la sua presenza su strada sia molto più diffusa di quanto si possa pensare.
Ciò premesso, molto spesso le persone utilizzano il gancio traino con eccessiva leggerezza, dimenticandosi che si tratta di un ingombro che sporge dalla vettura, e che potrebbe rappresentare un pericolo in una lunga serie di potenziali situazioni di guida.
Ecco dunque che diventa fondamentale migliorare la consapevolezza che si ha del gancio traino, e – in particolar modo – saperne un po’ di più sull’acquisto, sui costi, sulla necessità o meno di omologazione, e sull’installazione di questo supporto. Andiamo con ordine!
Cos’è il gancio traino e come si monta
Cos’è il gancio traino lo abbiamo in parte già detto. Si tratta di un accessorio che consente all’auto di trainare diverse tipologie di carichi come, ad esempio, i rimorchi metallici o i carrelli porta barca. Come anticipato, si tratta di un accessorio piuttosto versatile che ti permetterà di trasportare in modo sicuro ed efficace dei rimorchi.
Fisso o mobile, il montaggio del gancio traino non è un’operazione effettuabile in autonomia: è infatti necessario ricorrere alle esperte mani di un meccanico che possa assicurarsi di procedere seguendo quanto stabilito dalla legge e che possa rilasciare la dichiarazione di esecuzione dei lavori che da qualche mese sostituisce la vecchia omologazione del gancio traino.
Niente più omologazione: tutte le novità che semplificano l’uso dei ganci traino
Con la pubblicazione sulla Gazzetta Ufficiale 37/2021 del decreto del Ministro delle Infrastrutture e dei trasporti dell’8 gennaio 2021, recante “Innovazioni in materia di accertamento delle modifiche delle caratteristiche costruttive e funzionali dei veicoli e aggiornamento della carta di circolazione”, infatti, è venuta meno la necessità di far collaudare dalla Motorizzazione Civile i ganci traino. Al suo posto, una semplice dichiarazione scritta dell’officina esecutrice dei lavori che, comunque, deve essere trasmessa in Motorizzazione per l’aggiornamento del libretto di circolazione, a cura del proprietario del veicolo.
In altri termini, la dichiarazione di esecuzione dei lavori a cura dell’officina meccanica sostituisce il collaudo da parte della Motorizzazione, a patto che le officine di autoriparazione siano accreditate presso l’ufficio della stessa Motorizzazione Civile territorialmente competente.
Dunque, ad ogni officina che ne faccia richiesta la Motorizzazione assegna un codice identificativo meccanografico. E, per ogni modifica effettuata sulle vetture, l’officina sarà tenuta a rilasciare una dichiarazione di esecuzione dei lavori, da annotarsi in un apposito registro vidimato dall’ufficio della Motorizzazione, in cui indicherà numero di targa e del telaio del veicolo, intestatario del veicolo, tipo di modifica e data di intervento.
Come detto, a non cambiare è l’obbligo di aggiornamento del libretto di circolazione. La domanda di modifica della carta di circolazione deve essere presentata a cura del proprietario dell’auto entro 30 giorni dal compimento delle modifiche sul veicolo, producendo:
- Modello TT2119;
- Ricevuta del versamento di 10,20 euro su c/c postale 9001 e di 16,00 euro su c/c postale 4028;
- Dichiarazione di esecuzione dei lavori da parte dell’officina accreditata;
- Certificazione di origine dei componenti installati e, se previsto, di conformità.
Come funzionava prima delle semplificazioni
Non tutti sanno che prima del 14 febbraio 2021, l’utilizzo del gancio traino sulla propria vettura era possibile solamente dietro espressa omologazione da richiedersi alla Motorizzazione Civile.
In particolar modo, la domanda di omologazione del gancio traino doveva essere corredata di:
- Modello TT2119, che poteva essere reperito sul sito web della stessa Motorizzazione, e che consentiva di inoltrare la vera e propria istanza di omologazione;
- La dichiarazione di montaggio, redatta dall’installatore certificato;
- Il documento identificativo dell’azienda che ha prodotto il gancio traino e che attestava che durante la fase di realizzazione di questo prodotto erano stati rispettati tutti i requisiti specifici previsti dalla normativa vigente;
- La copia della carta di circolazione;
- Un versamento da 25 euro in favore della Motorizzazione;
- Un versamento da 14,62 euro a titolo di imposta di bollo.
Una volta presentata tutta la documentazione, un tecnico incaricato dalla Motorizzazione procedeva a effettuare il collaudo. Se l’operazione si concludeva con esito positivo, l’automobilista poteva iniziare a circolare liberamente su strada e, sulla carta di circolazione, veniva applicato il relativo tagliando.
Il costo del gancio traino
Tornando poi all’acquisto, ricordiamo che l’operazione per il montaggio del gancio traino ha un prezzo variabile a seconda del tariffario del meccanico. In genere, però, si aggira intorno ai 100 euro.
A questo costo occorrerà evidentemente aggiungere il prezzo del gancio traino, con valore diverso a seconda, ad esempio, che il gancio sia fisso o mobile. Quello fisso, per intenderci, ha un costo di mercato che è di circa 50 euro inferiore a quello mobile, dal costo di circa 250 euro.
Fin qui, uno sguardo ai ganci traino “normali”, adatti a rimorchiare piccoli pesi. Se tuttavia si ha la necessità di installare dei ganci traino più specifici, atti magari a trainare camper e roulotte, il costo sale arrivando anche a superare i 500 o i 600 euro.
Speriamo che questi spunti ti siano stati utili per migliorare la conoscenza di questo elemento spesso sottovalutato, ma dalle ricche funzionalità.
Considerata l’importanza di questo elemento e le conseguenze che potrebbero scaturire in caso di errato utilizzo del gancio traino, consigliamo a tutti i nostri lettori interessati a saperne di più di rivolgersi a un proprio meccanico.