La garanzia è valida se l’auto si rompe in pista?
Può capitare che molte auto utilizzabili nella quotidianità, siano occasionalmente usate in pista (in legalese “circolazione turistica”) in cui, evidentemente, l’uso del mezzo è differente rispetto a quanto possa avvenire nelle strade delle città. Ma la garanzia è valida anche se l’auto si rompe in pista? Che cosa dicono le assicurazioni? E il produttore del mezzo può rifiutarsi di effettuare le riparazioni, anche se i termini di garanzia sono validi, perché l’uso del veicolo è riconducibile a delle attività in autodromo?
La circolazione turistica in pista
Cominciamo subito con una premessa di tipo assicurativo: le principali compagnie operanti sul mercato italiano prevedono la copertura dei danni provocati durante la circolazione turistica in autodromo. Questo, però, non significa che la copertura si attiva per tutti i contratti, considerato che potrebbero esserci delle esplicite esclusioni che vanno a limitare la portata della tutela.
Il nostro suggerimento è dunque quello di leggere attentamente quanto previsto dal proprio contratto assicurativo. Nel caso in cui sia specificato che la copertura non agisce per la circolazione turistica, è sempre opportuno estendere l’RC anche in tale situazione, al fine di mettersi al riparo dal dover risarcire i danni causati agli altri da una nostra responsabilità di guida.
Quel che è certo è che, invece, una normale RC auto non copre i danni causati dalla partecipazione del veicolo a gare o competizioni sportive, relative a prove ufficiali o verifiche previste nel regolamento di gara. Pertanto, in questo caso è bene:
- assicurarsi che la circolazione turistica che si intende effettuare non rientri all’interno delle gare e delle competizioni sportive;
- nel caso in cui la circolazione si qualifichi come gara, assicurarsi di avere una specifica copertura da parte della propria compagnia assicurativa (si tratta generalmente di un contratto ad hoc, separato dall’ordinaria RC Auto).
I danni all’auto durante il track day: il produttore paga?
La questione si fa – se possibile – ancora più annosa se ci si riferisce alla garanzia del produttore. In termini ancora più diretti, i danni all’auto subiti durante il track day (si pensi, al motore, al cambio o ad altri componenti) rientrano nella garanzia del produttore o no?
Come dimostra l’ampio numero di controversie scaturite sul tema, vi sono diverse posizioni tra le aziende automobilistiche.
È infatti vero che l’auto una volta venduta deve essere – entro le specifiche costruttive dichiarate dal produttore – in grado di sopportare in sicurezza le sollecitazioni a cui la macchina stessa può giungere. E deve essere lo stesso produttore, per la sicurezza dell’utilizzatore, a introdurre dei sistemi che possano contenere ogni pregiudizio, come dei limitatori o dei riduttori di potenza erogabile in caso di veicoli elettrici, per abbassare il rischio di surriscaldamento.
Se pertanto il proprietario dell’auto non ha effettuato alcuna modifica e ha utilizzato il veicolo nelle condizioni in cui è stato venduto dal costruttore, dovrebbe in linea di massima poter ottenere gli stessi risarcimenti durante l’uso in pista o durante l’uso in strada.
Va rammentato, tuttavia, che in caso di risarcimento per un danno subito da un componente, al produttore è concessa la possibilità di effettuare una perizia del veicolo al fine di determinarne le cause: nel momento in cui in tal sede dovessero emergere delle specificità, come delle modifiche effettuate al veicolo, l’azienda potrebbe rifiutare la richiesta di risarcimento…