La Targa Prova: tutto quello che c’è da sapere
La targa prova è una particolare targa alfanumerica, temporanea, che identifica i veicoli non ancora immatricolati. E, come tali, sprovvisti di una targa “tradizionale”.
Da quanto sopra ne deriva che attraverso la targa prova i veicoli non immatricolati possono comunque circolare sulle strade aperte al traffico dove, altrimenti, non potrebbero permanere in modo lecito.
Come vedremo, però, questo non significa che attraverso la targa prova il conducente possa svolgere tutte le attività che potrebbe invece svolgere con la targa rilasciata dopo l’immatricolazione. La targa prova è infatti uno strumento essenzialmente ricollegabile alla necessità di effettuare test e collaudi su strada o, ancora, brevi spostamenti del veicolo (si pensi, ad esempio, da una concessionaria all’altra).
Chi rilascia la targa prova
La targa prova è rilasciata dalla Motorizzazione Civile per conto del Ministero delle Infrastrutture dei Trasporti. La richiesta va dunque indirizzata alla sede della Motorizzazione territorialmente competente. Una volta ottenuta, la targa prova potrà essere utilizzata per un anno, trascorso il quale può essere rinnovata.
Richiedere la carta prova
Per ottenere la targa prova e, dunque, conseguire l’autorizzazione a circolare con un veicolo in prova, bisogna presentare alla Motorizzazione:
- Copia della carta di identità fronte e retro
- Copia del codice fiscale fronte e retro
- Modello di attribuzione del codice fiscale
- Copia della visura camerale del luogo in cui l’attività risulta attiva o autodichiarazione che attesti al registrazione presso la Camera di Commercio
- Attestazione dei versamenti previsti dalla legge
- Domanda per il rilascio dell’autorizzazione alla circolazione di prova presso gli Uffici della Motorizzazione mediante modello TT2119.
Chi può usare la targa prova
Come abbiamo già avuto modo di rammentare in apertura di questo approfondimento, non tutti possono utilizzare la targa prova, considerato che questo strumento limita la sua utilità ad alcune categorie di fruitori, previste per legge.
Possono pertanto utilizzare la targa prova i produttori dei veicoli e dei rimorchi, o loro rappresentanti (come i concessionari), che intendono trasferire i veicoli non ancora immatricolati da o verso le aree di stoccaggio, a patto che le tratte non superino i 100 km.
Ancora, possono usare la targa prova i produttori di pneumatici e le carrozzerie, così come coloro che realizzano sistemi di equipaggiamento per veicoli a motore e rimorchi, se l’applicazione di questi sistemi è motivo di aggiornamento della carta di circolazione.
Infine, possono fruire della targa prova le officine di riparazione e di trasformazione, per conto proprio o di terzi.
Cosa si rischia senza la targa prova: le sanzioni
Il Codice della Strada sanziona chi circola con un veicolo immatricolato senza targa di prova con una multa tra 87 e 345 euro. La sanzione è elevata tra 173 e 695 euro, con confisca del veicolo, nel caso in cui la violazione sia ripetuta per tre volte.
Dove vale la targa prova
La targa prova vale sul territorio italiano, su quello di San Marino, in Austria e in Germania.
Costo della targa prova
La targa prova ha un costo di rilascio molto basso, pari a 18,37 euro oltre alle spese accessorie il cui ammontare varia da regione a regione (in linea di massima, però, si rimane intorno ai 60 – 80 euro).
Naturalmente, non bisogna dimenticarsi che al costo di rilascio della targa prova bisognerà aggiungere quello della polizza assicurativa RCA, obbligatoria per legge anche per i veicoli non ancora immatricolati.
Come è composta la targa prova
La targa prova è composta da due caratteri alfanumerici, la lettera P e altri cinque caratteri alfa numerici. Le dimensioni e il formato della targa sono decise dal DPR 474 del 2001.
Dove va messa la targa prova: il posizionamento
La legge stabilisce che la targa prova debba essere esposta posteriormente sul veicolo. Nel caso di autotreni o autoarticolati, la targa deve essere applicata posteriormente al rimorchio.