Multa: che cos’è il ricorso in autotutela?
Anche se la maggior parte degli automobilisti cerca di ottenere l’annullamento delle multe stradali mediante ricorso al Prefetto e al Giudice di Pace, c’è anche uno strumento utile per raggiungere i propri obiettivi: l’autotutela, l’annullamento d’ufficio ex l. 241/1990. Ma che cos’è e come funziona l’autotutela?
Cos’è l’autotutela?
L’autotutela è un istituto che rappresenta il potere dell’amministrazione di annullare in maniera autonoma l’auto emesso (in questo caso, la multa).
Questa forma di tutela può essere attivata dal cittadino nei confronti della multa che risulta errata o illegittima: l’interesse dell’amministrazione è evidentemente quello di evitare una controversia che potrebbe vederla soccombere. Dunque, qualora si dovesse rendere conto di aver sbagliato, avrà ogni effettivo interesse ad agire in questo senso.
Quando è possibile richiedere l’annullamento per autotutela della multa
L’art. 386, comma 3, del Regolamento di esecuzione del Codice della Strada ammette l’autotutela per le multe stradali se ricorre uno dei casi previsto dalla normativa. In aggiunta alle ipotesi del CdS, le amministrazioni hanno esteso la possibilità di domandare l’annullamento delle multe stradali in autotutela anchead altre situazioni.
Facendo una sintesi delle varie ipotesi che prevedono l’autotutela, possiamo così riassumere:
- il numero di targa è stato trascritto erroneamente
- c’è un errore determinato da informazioni non corrette provenienti da pubblici registri
- la notifica è eseguita a un soggetto estraneo alla violazione
- la multa è già stata pagata
- il veicolo è stato rubato
- il proprietario del veicolo o il trasgressore sono deceduti
- il veicolo è stato ceduto prima dell’accertamento della violazione
- il conducente è sprovvisto di certificato di assicurazione obbligatoria nel caso di dimostrazione della sussistenza di copertura assicurativa
- le violazioni sono state rilevate da sistemi elettronici di accertamento remoto per ZTL e corsie per TPL, nei confronti di veicoli autorizzati
- gli accertamenti di infrazione non sono stati correttamente rilevati, poiché il fatto contestato non è violazione
- il verbale è stato notificato oltre i termini previsti dal Codice della Strada.
Come richiedere l’autotutela della multa
Il ricorso in autotutela della multa può essere attivato:
- d’ufficio
- su richiesta della persona multata.
Si ricorda tuttavia che il ricorso in autotutela non sospende automaticamente i termini per la presentazione del ricorso presso il Giudice di Pace (30 giorni) o il Prefetto (60 giorni), nè i termini di pagamento. D’altronde, bisogna considerare che non c’è alcun obbligo per l’amministrazione di pronunciarsi sull’istanza di autotutela!
Ciò premesso, l’annullamento della multa deve essere richiesto inviando all’ufficio competente:
- la richiesta di autotutela
- l’esposizione sintetica dei fatti
- il verbale per cui si chiede l’annullamento
- i motivi per cui si ritiene l’atto illegittimo
- la documentazione a sostegno della propria tesi.
L’autotutela può essere richiesta in carta semplice, senza assistenza di un legale.
Dove presentare il ricorso per autotutela
L’istanza in autotutela deve essere rivolta all’ufficio o al comando di polizia che ha accertato l’infrazione. In via subordinata, si può proporre al Prefetto del luogo in cui si è commessa la violazione.
L’istanza deve essere presentata tramite posta elettronica certificata, a mezzo di lettera raccomandata o consegnando a mano il ricorso direttamente all’ufficio competente. La presentazione dell’istanza può avvenire anche secondo la posta elettronica ordinaria, allegando però un documento di identità.