Omologare cerchi auto: cosa dice il decreto ruote e cosa devi fare
Quando si parla di omologare cerchi auto ci si riferisce alla possibilità di poter installare dei cerchi/pneumatici di dimensioni diverse da quelle riportate nel libretto di circolazione del veicolo.
Si tratta di un tema di particolare attenzione, poiché il montaggio di cerchi di diverse dimensioni, o di pneumatici maggiorati, può comportare dei cambiamenti anche significativi nelle prestazioni e nella sicurezza dell’auto.
Proprio per questo motivo si è occupato di tale argomento il c.d. decreto ruote, meglio identificato con il d.m. 20/2013, entrato in vigore dal 1 ottobre 2015.
In questo approfondimento cercheremo di fare il punto su questo argomento, soffermandoci su cosa fare per omologare i cerchi dell’auto, con particolare attenzione su:
- cosa è cambiato dopo il decreto ruote
- chi e cosa riguarda il provvedimento
- cosa devi fare per omologare i cerchi auto
- come controllare se i pneumatici sono omologati
- cosa rischi se non rispetti la legge.
Procediamo con ordine, iniziando proprio dal primo punto.
Decreto ruote: cos’è e cosa cambia per l’omologazione dei cerchi auto
Come abbiamo già introdotto qualche riga fa, la legge si è preoccupata di condividere in quali casi sia possibile equipaggiare la propria auto con cerchi di dimensioni diverse da quelli in dotazione.
Per quanto evidente, il decreto ruote del 2013 ha previsto che tutti i cerchi e le ruote montate su un veicolo debbano essere appositamente omologate, o in ambito italiano (in questo caso l’omologazione è rilasciata dal ministero dei Trasporti) o in ambito europeo (in questo caso il compito spetta invece alla Commissione economica per l’Europa delle Nazioni Unite).
Le differenze sono notevoli, a cominciare dal fatto che per montare un cerchio che è stato omologato in Italia non bisogna nemmeno richiedere il nulla osta del produttore. Di contro, se si volesse optare per un prodotto omologato in Europa ma senza omologazione italiana (Nad), bisognerà osservare con particolare attenzione quanto riportato nel libretto di circolazione.
A chi e a cosa si applica il decreto ruote
Il decreto ruote è entrato in vigore nel nostro Paese nel 2015. Non essendo retroattivo, non si applica ai veicoli che sono stati immatricolati in epoca antecedente il 1 gennaio 2015.
Ma allora questo significa che per i veicoli immatricolati ante 2015 si può fare ciò che si vuole, e montare qualsiasi tipo di ruota?
Naturalmente, no!
Anche se il veicolo è immatricolato prima del 2015 bisogna pur sempre ricordare che la legge richiede che il sistema ruota non sporga dal passaruota, che sia incluso nella sagoma del veicolo e che le misure degli pneumatici siano quelle indicate nel libretto.
Un discorso a parte vale per i veicoli immatricolati tra il 1 gennaio 2015 e il 31 ottobre 2015, data di entrata in vigore del decreto.
Per questi mezzi – che, evidentemente, costituiscono una minoranza nel nostro Paese – si possono montare cerchi di ogni tipologia a patto che non sporgano dal passaruota, che rientrino nella sagoma del veicolo, a patto che siano importati in Italia entro il 30 novembre 2014 da produttori iscritti nel registro tenuto dal ministero dei Trasporti. È inoltre necessario che i veicoli richiedano il nulla osta alla casa madre per montare ruote di dimensioni diverse.
Come richiedere l’omologazione dei cerchi auto
A questo punto possiamo fare un altro passo in avanti e domandarci in che modo richiedere l’omologazione dei cerchi auto.
La cosa migliore e più semplice da fare è quello di rivolgersi a un gommista specializzato. Il professionista fornirà infatti una serie di documenti sul sistema ruota da montare. E, naturalmente, i certificati da tenere sempre a bordo del veicolo, unitamente al libretto di circolazione.
Tra i documenti, risulta di particolare rilievo il certificato di conformità, che dovrà essere rilasciato dal produttore e consegnato insieme al cerchio. Così come la dichiarazione di corretto montaggio, che invece è prodotta direttamente dal gommista.
Omologazione dei cerchi auto e carta di circolazione
Non tutti sanno che nel momento in cui si installano dei cerchi/ruote diversi da quelli originali, può essere necessario procedere con l’aggiornamento della carta di circolazione.
In alcuni casi, però, questo processo non è essenziale. È l’ipotesi in cui nel certificato di conformità siano indicate misure già ammesse nel libretto di circolazione. In questo caso sarà sufficiente portare la documentazione elencata nel precedente paragrafo con sé.
Se invece nel libretto di circolazione non sono indicate le misure del certificato di conformità, allora sarà necessario dare comunicazione alla Motorizzazione civile. Sarà opportuno consegnare ai relativi uffici tutta la documentazione dalla quale possa essere evidente il lavoro eseguito.
Attenzione: le comunicazioni alla Motorizzazione devono essere effettuate PRIMA del montaggio, in maniera tale che possa essere effettuato un collaudo: viene cioè rilasciato un permesso che consente la circolazione temporanea con un diverso sistema ruote, in attesa che il libretto venga aggiornato.
Come controllare l’omologazione dei cerchi auto
Prima di comprendere quali siano le sanzioni a cui puoi andare incontro se non rispetti quanto previsto dalla legge in materia di omologazione dei cerchi auto, è fondamentale ricordare un altro aspetto, spesso sottovalutato. Qualsiasi sia l’omologazione del cerchio auto, è necessario che sul cerchio sia riportato in modo visibile il numero dell’omologazione.
Di norma, per i cerchi omologati Nad si procede con l’applicazione di uno speciale adesivo che riporta il numero di omologazione. Nel caso invece di omologazione europea, si stampiglierà sulla ruota il relativo numero, in modo permanente.
Le sanzioni per chi non rispetta la legge
Come previsto dal Codice della Strada, nel caso in cui si immetta in circolazione un veicolo non conforme a quanto omologato, si è soggetti a una sanzione amministrativa tra 868 euro e 3.471 euro. È inoltre prevista la confisca del veicolo, anche nell’ipotesi in cui il sistema ruota sia già stato montato.
Altre sanzioni sono inoltre attribuite alle persone che guidano un veicolo senza la documentazione di bordo, per importi tra i 42 e i 173 euro. Quando si tratta di ciclomotori, invece, la sanzione è ricompresa tra 26 e 102 euro.
Ancora, chi circola con un veicolo al quale sono state apportate modifiche alle caratteristiche indicate nel certificato di omologazione o di approvazione e nella carta di circolazione, è soggetto alla multa tra 431 euro e 1.734 euro.