Quando va in prescrizione il bollo auto?
Tra le diverse scadenze che i proprietari di auto devono tenere a mente nella gestione del proprio veicolo, quella del bollo auto è sicuramente una di quelle che sono a maggiore rischio di dimenticanza.
In tal proposito, potrebbe essere utile comprendere quando va in prescrizione il bollo auto e per quanto tempo, dunque, si potrebbe essere chiamati a procedere al recupero delle tasse automobilistiche non pagate.
La prescrizione del bollo auto
Come avviene per ogni tributo, anche il bollo auto va incontro a dei tempi di prescrizione stabiliti per legge, trascorsi i quali il tributo stesso non sarà più richiedibile al soggetto passivo (in questo caso, all’automobilista).
Nell’ipotesi oggi in commento, la decadenza del bollo auto è fissata in 3 anni che decorrono dal primo gennaio dell’anno successivo a quello in cui la tassa avrebbe dovuto essere pagata. Il termine di prescrizione è invece fissato al 31 dicembre del terzo anno successivo a quello in cui sarebbe dovuta essere richiesta e corrisposta la tassa automobilistica.
Facciamo dunque un esempio. Immaginiamo di non aver pagato il bollo auto riferito al 2019. A febbraio 2023 ci è stato notificato un avviso di accertamento: considerato che sono trascorsi più di tre anni dal momento in cui il tributo sarebbe dovuto essere corrisposto, se in precedenza non sono stati inviati altri atti di interruzione della prescrizione del bollo, allora la richiesta di pagamento è da considerarsi illegittima.
In proposito di interruzione dei termini di prescrizione, ricordiamo come la decorrenza dei termini si azzeri e riparta dall’inizio ogni volta che il contribuente viene interessato da un atto interruttivo come l’avviso di accertamento, il sollecito di pagamento, la notifica di una cartella esattoriale, l’intimazione di pagamento da parte dell’Agente della riscossione, il preavviso di fermo dell’auto, l’atto di pignoramento.
Considerato che è molto difficile che in tre anni il contribuente non sia interessato da almeno uno degli atti di cui sopra, ne deriva che fruire della prescrizione del bollo auto è generalmente piuttosto improbabile.
Cosa fare per beneficiare della prescrizione del bollo auto
Ad ogni modo, nel momento in cui si ha la ragionevole sicurezza di aver ricevuto un accertamento per un bollo auto non più dovuto, poiché prescritto, bisogna presentare un ricorso alla Commissione tributaria territorialmente competente entro 60 giorni dalla notifica dell’atto.
Il termine deve essere rispettato rigorosamente visto e considerato che, trascorso questo periodo, il cittadino perde il diritto di agire in giudizio per far valere la prescrizione.
Come sanare il bollo arretrato
Nel caso in cui ci si voglia mettere in regola con i bolli arretrati, bisognerà evidentemente procedere al pagamento delle tasse automobilistiche non precedentemente corrisposte. Ma in che modo?
Per farlo è sufficiente recarsi in uno sportello in cui sia possibile regolare la propria posizione pagando i bolli auto delle annualità in arretrato e le sanzioni, che sono calibrate sulla base di quanto ritardo si è accumulato. Nello specifico, è prevista una sanzione pari a:
- dell’1,5% dell’importo originario, se il saldo avviene tra il 15° e il 30° giorno dalla scadenza del bollo;
- dell’1,67% dell’importo originario, se il saldo avviene tra il 31° e il 90° giorno dalla scadenza del bollo;
- del 3,75% dell’importo originario, se il saldo avviene tra il 91° giorno dalla scadenza del bollo e la fine del primo anno;
- del 30% dell’importo originario, se il saldo avviene dopo il primo anno dalla scadenza del bollo.
Prescrizione bollo auto, cosa dice la Cassazione
In materia di prescrizione del bollo auto è certamente utile rammentare la posizione più volte espressa dalla Corte di Cassazione, che con la recente ordinanza del 5 settembre 2022, n. 26062, ha chiarito che
in tema di riscossione della tassa automobilistica, il termine di prescrizione è di tre anni e inizia a decorrere non dalla scadenza del termine che era previsto per il pagamento, ma dall’inizio dell’anno successivo a quello in cui il pagamento doveva essere effettuato.
Interessante è anche lo spunto fornito circa le modalità di interruzione della prescrizione, laddove condivide come
l’amministrazione finanziaria deve mettere in mora il debitore/contribuente tramite la notifica dell’avviso di accertamento, non bastando la sola iscrizione a ruolo del tributo che costituisce un mero atto interno all’Amministrazione stessa. Dal giorno dopo la notifica dell’avviso di accertamento inizierà a decorrere un ulteriore termine triennale di prescrizione ai fini della notifica della cartella di pagamento.