Se l’auto è in conto vendita, chi paga il bollo?
Se l’auto è in conto vendita presso un concessionario, chi è tenuto a pagare il bollo? Il pagamento della tassa automobilistica ricade sul proprietario o sulla concessionaria? Si può domandare una sospensione del pagamento del bollo auto per il periodo in cui l’auto si trova presso la sede dell’operatore che si occuperà della vendita?
Le domande che abbiamo posto in apertura di questo approfondimento sono tutt’altro che infrequenti e, come tali, meritano un’attenta riflessione al fine di fornire informazioni chiare e puntuali sul tema.
Vediamo dunque nelle prossime righe come funziona il bollo auto in conto vendita e chi deve procedere al pagamento.
Cos’è il conto vendita dell’auto
Come prima cosa, ricordiamo che il conto vendita di un’auto è un contratto che lega il proprietario dell’auto con il concessionario, con cui viene delegato al rivenditore l’incarico di vendere al propria auto a un terzo soggetto.
All’interno del contratto trovano spazio alcuni dettagli fondamentali che disciplineranno il rapporto tra le parti, come il prezzo di vendita del mezzo, la percentuale che spetta al concessionario, la durata della validità dell’intesa e il consenso (o meno) del proprietario all’effettuazione di alcune attività come il test drive da parte dei potenziali acquirenti.
Una volta che l’auto in conto vendita viene venduta, si procederà a registrare il passaggio di proprietà al PRA. In caso contrario, il vecchio proprietario rimane l’intestatario del veicolo per mancata registrazione. Inoltre, chi cede l’auto in conto vendita può scegliere se trasferire o meno la polizza RC auto su un’altra vettura oppure chiudere il contratto con la compagnia.
Il bollo auto di un’auto in conto vendita
Chiarito quanto precede, specifichiamo che a pagare il bollo di un’auto in conto vendita è il proprietario e non il concessionario.
Attenzione, però: la legge prevede infatti la possibilità di sospendere il pagamento del bollo auto, a patto che al momento della rogazione della procura a vendere tra il proprietario del veicolo e il concessionario, il rivenditore inserisca la vettura ritirata nell’elenco delle esenzioni, che dovrà poi essere trasmesso all’organo preposto che nella regione di appartenenza si occupa di controllare la tassa automobilistica.
Solamente in questa ipotesi, dunque, viene interrotto il pagamento del bollo dell’auto in conto vendita. Se però poi l’auto rimane invenduta e ritorna in possesso del proprietario, quest’ultimo dovrà anche pagare i bolli arretrati.
La sospensione del bollo auto in conto vendita
Insomma, affinché l’auto in conto vendita non sia gravata dal bollo è necessario domandare la sospensione. A farlo deve essere il concessionario, che dovrà inserire il veicolo in conto vendita nello specifico elenco da comunicare all’ente a cui è affidata la riscossione del tributo nella regione in cui si trova, annotando i dati di immatricolazione.
L’inosservanza di queste procedure comporta la necessità di pagare il bollo auto e, dunque, il proprietario del mezzo farebbe bene a condividere con il concessionario l’effettivo espletamento di tale attività.