Targa estera, tutte le normative per circolare in Italia
Dallo scorso mese di febbraio sono cambiate le regole per circolare in Italia con targa estera. Un cambiamento che è stato indotto dalla necessità di apportare nel nostro Paese una normativa che sia più incline agli indirizzi comunitari e che è in grado di correggere parzialmente quella precedentemente in vigore, a sua volta ispirata dal Decreto Sicurezza.
Proviamo a riassumere sinteticamente tutte le novità già in applicazione.
Per quanto tempo si può usare la targa estera
La prima annotazione che possiamo fare è il cambiamento del periodo di utilizzo dei mezzi con targa estera per chi si trasferisce in Italia.
Che si tratti di un’auto o di una moto, di un autocarro o di un camion, poco cambia: si potrà circolare con targa estera per un periodo massimo di 3 mesi dalla data di iscrizione del proprietario all’anagrafe nazionale, contro i precedenti 60 giorni.
Una volta trascorso questo termine, il veicolo dovrà necessariamente essere immatricolato con assegnazione di una targa italiana o, di contro, trasferito nuovamente all’estero.
Le sanzioni per chi non rispetta tale normativa sono pari a una multa compresa tra 400 e 1.600 euro, oltre al ritiro della carta di circolazione, al trasporto del veicolo in un’area privata non soggetta a pubblica circolazione e al già rammentato obbligo di condurlo all’estero o procedere con l’immatricolazione che assegnerà la targa italiana.
I documenti da portare a bordo
Le novità non sono però finite qui. Dallo scorso 21 marzo 2022, infatti, se a condurre il veicolo è un soggetto che risiede in Italia, e non il proprietario del mezzo, bisognerà portare a bordo un documento da cui si deduce il titolo a cui è stato concesso il veicolo al guidatore.
Se inoltre il conducente utilizza il veicolo con targa estera per più di 30 giorni (anche non continuativi, ma misurati nell’arco dell’anno solare), sarà obbligatorio registrare il titolo e la durata della concessione al Pubblico Registro dei Veicoli Esteri (REVE).
Nel caso in cui le Forze dell’ordine durante un controllo dovessero accertare l’assenza della documentazione, le sanzioni previste sono pari a una multa di 250 euro e al fermo amministrativo del mezzo. Il conducente del veicolo avrà dunque l’obbligo di portare i propri documenti al comando di Polizia entro 30 giorni. In caso contrario, scatterà una seconda sanzione pari a 727 euro.
Le esenzioni
Stando ai chiarimenti forniti dall’Aci, l’obbligo di immatricolazione non vale per:
- I cittadini residenti nel comune di Campione d’Italia
- Il personale civile e militare dipendente da pubbliche amministrazioni in servizio all’estero
- Il personale delle Forze armate e di polizia in servizio all’estero presso organismi internazionali o basi militari
- I familiari conviventi all’estero del personale indicato dai punti 2 e 3
- I conducenti, residenti in Italia da oltre sessanta giorni, che guidano veicoli, immatricolati nella Repubblica di San Marino, nella disponibilità di imprese aventi sede nel territorio sammarinese, con le quali i conducenti sono legati da rapporto di lavoro subordinato o di collaborazione continuativa
L’immatricolazione di un veicolo con targa estera in Italia
Ricordiamo che per immatricolare un veicolo con targa estera in Italia e, dunque, ottenere il rilascio di una targa italiana, è sufficiente rivolgersi alla Motorizzazione Civile.
Qui verrà effettuata una prima verifica del mezzo e un’analisi dei documenti sulle caratteristiche tecniche del veicolo, al fine di comprendere se possa essere o meno omologato a circolare sulle strade italiane. Il proprietario potrà altresì procedere agli adempimenti fiscali.
Una volta effettuato positivamente il controllo, la Motorizzazione rilascerà la carta di circolazione con cui nei successivi 60 giorni si potrà finalmente eseguire l’iscrizione al Pubblico Registro Automobilistico. Per la registrazione al PRA serviranno poi ulteriori documenti:
- Certificato di conformità europeo con omologazione italiana
- Dichiarazione di proprietà del mezzo con firma autenticata
- Atto di vendita con firma autenticata da un pubblico ufficiale
- Copia del documento di identità dell’acquirente.
In alternativa, è possibile ricorrere ai servizi dello Sportello Telematico dell’Automobilista, a patto che il veicolo arrivi da un Paese che appartiene all’area UE.
Assicurare un veicolo con targa estera immatricolato in Italia
Per quanto intuibile, ricordiamo che il veicolo con targa estera immatricolato in Italia dovrà essere regolarmente assicurato.
FAQ Targa estera – Le risposte alle domande più frequenti
Abbiamo di seguito riassunto alcune delle risposte alle domande più frequenti sul tema della targa estera e della circolazione delle auto straniere.
Quanto costa iscriversi al REVE?
L’iscrizione al REVE ha un costo di 27 euro come tariffa PRA, a cui aggiungere altri 16 euro come imposta di bollo.
Chi deve iscriversi al REVE?
Hanno l’obbligo di iscriversi al REVE i cittadini italiani o stranieri, residenti in Italia, che dispongono di veicoli intestati a persone fisiche o giuridiche con residenza/sede in uno Stato estero, per un periodo superiore a 30 giorni, anche non continuativi, per anno solare.
Cosa deve essere annotato al REVE?
Al REVE devono essere annotate alcune informazioni come la registrazione del veicolo, la cancellazione obbligatoria per fine disponibilità, la variazione di residenza/sede, la proroga di utilizzazione del veicolo, le variazioni nella disponibilità del veicolo.
Come effettuare le registrazioni al REVE?
Le registrazioni possono essere effettuate sia allo Sportello Uffici PRA sia allo Sportello Telematico dell’Automobilista.