Termocoperte, tutto quello che dovete sapere prima di entrare in pista
Fino alla metà degli anni novanta non avevano neppure un nome, ma oggi le termocoperte sono uno strumento indispensabile per tutti i piloti professioni e amatoriali. Entrare in pista senza utilizzare “le termiche” è un rischio, e una perdita di tempo, soprattutto se montate delle gomme slick. Ma anche se siete equipaggiati con pneumatici intagliati la regola non cambia.
Oggi le termocoperte sono un dispositivo di sicurezza quasi quanto tuta, casco, guanti e stivali. Per capire meglio come trattare correttamente gomme e termiche durante un track day dobbiamo fare il punto su alcune nozioni. Per questo vi raccomandiamo di seguire passo passo la nostra guida.
Due tipologie di “gomma”
Gli pneumatici si dividono principalmente in due categorie: intagliati e slick. Entrambi hanno mescole più o meno dure e prestazionali. La scelta della mescola da montare è influenzata principalmente dalle temperature dell’asfalto e in secondo luogo dal tipo di turno che si va ad affrontare: prova libera, qualifica o gara. Ma non esageriamo… a noi smanettoni, per divertirci, basta un treno di gomme nuove e di misura giusta per la nostra moto. Meglio se slick, regala quel sapore di racing che stuzzica.
Ogni produttore comunica specifiche di pressione e temperatura adatte allo pneumatico che vi fornisce; a volte cambiano da un prodotto all’altro, ma alcune regole valgono per tutti. La mescola va portata in temperatura gradualmente, gli sbalzi repentini di temperatura la danneggiano e ne riducono le prestazioni. Proprio per questo è bene montare le termocoperte 60 minuti prima del turno di inizio giornata.
Le termocoperte fondano il loro funzionamento sull’effetto Joule: fenomeno per cui un qualunque conduttore, attraversato da corrente elettrica, dissipa parte dell’energia sotto altre forme. Nel nostro caso sotto forma di calore. È importante dotarsi di un prodotto di qualità e ora vediamo il perché.
Fare le scelte corrette
Lo strato più interno della termocoperta è composto da una serpentina di cavo scaldante; la sua lunghezza e il suo diametro influenzano in modo fondamentale la resa sulla gomma. I prodotti di alta gamma hanno cavi molto lunghi, e piuttosto sottili, che consentono di avere una distribuzione uniforme del calore.
Risalendo in superficie si incontra una serie di tessuti ignifughi che aiutano a distribuire in modo omogeneo il calore e ne riducono il più possibile la dispersione. Le termocoperte raggiungono temperature vicine ai 100 gradi e affrontano diversi cicli di riscaldamento ad ogni utilizzo; proprio per questo, con il passare del tempo, perdono in prestazione e sicurezza.
Maggiore è la qualità dei componenti più sarà costante la loro resa, ma per prudenza dopo qualche anno di servizio è meglio mandarle in pensione. Anche in questo campo la tecnologia avanza al galoppo, anzi meglio dire “full gas”, ed è preferibile equipaggiarsi sempre con gli ultimi ritrovati. Va bene, è giusto scaldare le gomme, ma come sempre il troppo stroppia… e allora, come regolare la temperatura?
Tutti i tipi di termocoperte
Le termocoperte “a spina“ sono tra le più diffuse e le mie preferite: sono pratiche e sicure. Una volta inserita la spina nella presa pensano a tutto loro, o meglio… ci ha pensato l’ingegnere a suo tempo. Inserendo la giusta metratura di cavo scaldante i progettisti sono in grado di garantire che la termica a spina raggiunga i 90 gradi e non li superi. Non vi annoio con formule e calcoli, ma questo è il prodotto giusto per gli smanettoni che non hanno necessità di scaldare gomme particolari, come ad esempio le rain (che sono in temperatura a 60 gradi).
Per i più esigenti ci sono le soluzioni semi-professionali: sono dotate di termostato e centralina di controllo che consentono di impostare la temperatura da raggiungere. Sono indicate per i piloti che utilizzano mescole che richiedono temperature differenti tra loro.
Per finire, se siete piloti professionisti o amate coccolarvi al massimo, non potete farvi mancare le termocoperte full zone. Sono la soluzione adottata dal motomondiale, abbracciano il cerchio riscaldandolo insieme alla gomma. Così il cerchio caldo funge da termosifone aiutando lo pneumatico a mantenere la temperatura costante all’ ingresso in pista. Non perderete neanche un briciolo di grip… il cronometro ringrazierà.
Ricordate di fare la pressione delle gomme poco prima di accedere al tracciato, con gomma calda. Alla fine del turno, come prima cosa, ricontrollatela e fate gli aggiustamenti del caso. Scollegate sempre le termiche dalla corrente quando non sono montate sugli pneumatici. Per finire non importa se siete Bagnaia o Quartararo, se vi giocate un campionato o solo una birra con gli amici (a fine giornata mi raccomando), per divertirvi al meglio e in sicurezza utilizzate sempre un set di termocoperte.