Tuning: quali sono le modifiche legali che posso apportare alla mia auto
La tendenza per il tuning sta coinvolgendo un crescente numero di appassionati, ben desiderosi di apportare delle modifiche alla propria auto.
Proprio per questo motivo sono sempre di più le persone che si domandano se fare del tuning auto sia legale, o se ci siano dei limiti da tenere a mente.
Ebbene, chiariamolo subito: fare tuning è legale, ma solo senza eccedere le modifiche che sono espressamente autorizzate, e che nelle prossime righe cercheremo di affrontare.
In questa guida, dunque, scopriremo insieme che cos’è il tuning auto, come effettuarlo e, soprattutto, come farlo in modo legale per non incappare nelle sanzioni che sono previste dalla normativa vigente.
Cos’è il tuning auto
Cominciamo dalle basi. Il tuning auto è un insieme di tecniche che permettono di modificare le parti dell’auto o di altri veicoli, rendendoli unici rispetto agli altri, e giungendo così a una piena personalizzazione del proprio veicolo.
Considerato quanto sopra, ne deriva che il tuning ha infinite variabili, e che ciascuno potrebbe teoricamente personalizzare il veicolo come preferisce.
Didatticamente, però, possiamo individuare almeno tre categorie distinte di tuning:
- estetico, che si rivolge prevalentemente alle modifiche della carrozzeria, con la modifica degli elementi esistenti o con l’aggiunta di altri elementi che prima non erano presenti nel veicolo, come lo spoiler
- audio, che riguarda gli impianti stereo del veicolo, incrementandone la qualità e la potenza
- meccanico, in cui invece si suole intervenire nelle parti meccaniche del veicolo come per esempio l’installazione di una nuova marmitta o di componenti del motore.
Sancito quanto sopra, cerchiamo di capire che cosa sia legale o meno nel tuning auto in Italia.
Tuning auto, cosa è possibile modificare per la legge italiana
Per prima cosa, al fine di comprendere che cosa sia possibile fare (e cosa no), giova sottolineare come il Codice della Strada si occupi in modo più o meno diretto del tuning nel suo Titolo III, rubricato “Veicoli a motore e loro rimorchi”.
Come vedremo meglio nelle prossime righe, il senso degli interventi del legislatore è far sì che ogni elemento che si va a installare o modificare sul veicolo sia omologato.
L’art. 71 CdS sottolinea ad esempio che
le caratteristiche generali costruttive e funzionali dei veicoli a motore (…) sono soggette ad accertamento e sono indicate nel regolamento.
mentre il successivo art. 72, al comma 12, condivide che
può essere reso obbligatorio il rispetto di tabelle e norme di unificazione attinenti alle caratteristiche costruttive, funzionali e di montaggio dei dispositivi installati.
Qualche articolo dopo il CdS entra ancora più nel dettaglio, sancendo, con l’art. 75, comma 1, che
I ciclomotori, i motoveicoli, gli autoveicoli, i filoveicoli e i rimorchi, per essere ammessi alla circolazione, sono soggetti all’accertamento dei dati di identificazione e della loro corrispondenza alle prescrizioni tecniche ed alle caratteristiche costruttive e funzionali previste dalle norme del presente codice. Per i ciclomotori costituiti da un normale velocipede e da un motore ausiliario di cilindrata fino a 50 cc³, tale accertamento è limitato al solo motore.
All’art. 78 CdS si sottolinea invece che:
I veicoli a motore ed i loro rimorchi devono essere sottoposti a visita e prova presso i competenti uffici del Dipartimento per i trasporti terrestri quando siano apportate una o più modifiche alle caratteristiche costruttive o funzionali, ovvero ai dispositivi d’equipaggiamento indicati negli articoli 71 e 72, oppure sia stato sostituito o modificato il telaio. Entro sessanta giorni dall’approvazione delle modifiche, gli uffici competenti del Dipartimento per i trasporti terrestri ne danno comunicazione ai competenti uffici del P.R.A. solo ai fini dei conseguenti adeguamenti fiscali.
Nel regolamento sono stabiliti le caratteristiche costruttive e funzionali, nonché i dispositivi di equipaggiamento che possono essere modificati solo previa presentazione della documentazione prescritta dal regolamento medesimo. Sono stabilite, altresì, le modalità per gli accertamenti e l’aggiornamento della carta di circolazione.
Ma allora che cosa possiamo fare per personalizzare la propria auto? Quali sono i limiti del tuning auto?
Tuning auto, ecco cosa è possibile fare (e cosa no)
Come abbiamo visto, la legge italiana è abbastanza rigorosa in termini di tuning auto. La normativa in vigore permette infatti modifiche solo ed esclusivamente se sono frutto di apposita omologazione degli elementi da installare o da sostituire. Ma allora quali sono i nostri limiti effettivi?
Cominciamo dal tuning estetico, che riguarda la carrozzeria.
In linea di massima, chi vuole fare tuning auto può installare degli spoiler posteriori a patto che non eccedano la sagoma del veicolo. Per lo stesso approccio, sarà possibile installare anche delle minigonne. Le cose potrebbero rendersi un po’ più complicate per i paraurti, la cui sostituzione con un modello personalizzato è ammessa solamente se quelli nuovi erano già previsti come opzionali nella vettura in fase di omologazione.
A metà tra la funzionalità e l’estatica troviamo poi il comparto dell’illuminazione. Anche la luci sono customizzabili, ma con una precisazione non certo sottovalutabile. Di fatti, è possibile installare delle nuove luci solamente se l’intervento viene effettuato da apposite officine che siano in grado di consegnare i documenti che attestano l’avvenuta omologazione da parte della Motorizzazione Civile. Per quanto ovvio, l’omologazione farà riferimento solo a quei componenti che sono in grado di rispettare dei requisiti minimi di illuminazione e di sicurezza. In modo che, insomma, questa parte del tuning non vada a pregiudicare la visibilità su strada.
Tuning cerchi e pneumatici
Se possibile, le cose sono ancora un po’ più complicate per quanto concerne i cerchi e gli pneumatici.
Di fatti, se i nuovi cerchi richiedono gomme con le stesse misure, allora non sarà necessario procedere con l’ottenimento di una nuova omologazione. Se invece i cerchi da installare richiedono anche un cambio di misura degli pneumatici, non si potrà che procedere con un percorso di omologazione che condurrà anche all’aggiornamento della carta di circolazione, la quale al suo interno dovrà riportare la nuova tipologia di gomme e la velocità massima raggiungibile.
Tuning vetri
Tra gli aspetti più gettonati del tuning auto troviamo poi anche i vetri. È frequente la tendenza ad oscurarli in parte, al fine di garantirsi una privacy e un’estetica più inclini alle proprie preferenze. Ma è legale?
In realtà, nel nostro Paese non è possibile circolare con un veicolo che abbia i vetri completamente oscurati. È di fatti consentito oscurare quelli posteriori, mentre quelli che coprono la visuale anteriore (parabrezza) e laterale (finestrini) non possono essere oggetto di oscuramento.
Dunque, chi vuole fare tuning auto sui vetri dovrà limitarsi ad agire su quelli posteriori e sul lunotto, andando magari ad applicare delle apposite pellicole oscuranti.
Anche in questo caso, però, ci sono dei limiti che sarebbe bene tenere a mente. In particolare, è necessario che vi sia il marchio identificativo del costruttore, e che le pellicole siano omologate per il vetro su cui andranno applicate.
Tuning motore auto
Archiviato il capitolo del tuning prevalentemente estetico, arriviamo a quello meccanico, con partenza dal motore.
Nel nostro Paese è infatti possibile modificare le caratteristiche di potenza del motore solamente se questa modifica può rendere il proprio veicolo conforme ad un altro veicolo omologato dallo stesso costruttore.
Passando poi all’alimentazione, se si provvede ad aggiornare il libretto di circolazione, dopo apposita verifica e collaudo del sistema installato, è possibile passare ad una forma diversa. Si pensi, ad esempio, al GPL o al metano (ricorrendo evidentemente all’operatività su officine autorizzate).
Ricordiamo altresì che, come avviene di frequente in caso di tuning, anche la marmitta può essere oggetto di una modifica, con installazione di nuovi componenti. È tuttavia necessario che vi sia un preventivo aggiornamento della carta di circolazione. Identiche cautele valgono anche nei confronti del silenziatore di scarico e dell’impianto frenante. Non ci sono invece molti margini di personalizzazione per quanto avviene le sospensioni.
Sanzioni per il tuning auto illegale
Ma che cosa si rischia in caso di tuning auto illegale, ovvero se durante la personalizzazione del proprio mezzo si eccedono i limiti normativi?
In questo caso il Codice della Strada è piuttosto chiaro: le sanzioni sono equivalenti a una multa da 422 euro a al ritiro della carta di circolazione.