Codice della Strada, l’ultimo scandalo: se la strada fa schifo, pagano i cittadini | Emanata la maxitassa
Ha fatto scalpore l’ultimo scandalo che ha portato all’attenzione di tutti un Codice della Strada ad personam. Ecco cosa è successo.
Al di là del giro di vite attuato dal governo in merito al prossimo nuovo Codice del Strada che, passato lo sbarramento alla Camera, attende soltanto il placet del Senato per diventare di fatto legge, sono alte le aspettative che si attendono dalla nuova normativa.
Al netto di ulteriori restrizioni su chi guida in stato di ebbrezza o sotto sostanze stupefacenti (multa compresa tra 573 e 2.170 euro, oltre alla sospensione della patente da 3 a 6 mesi, per chi viene trovato con 0,5 e 0,8 grammi per litro, fino ad arrivare all’arresto fino a 6 mesi e ammenda da 800 a 3.200 euro per gli automobilisti a cui viene riscontrato un tasso alcolemico tra 0,8 e 1,5 grammi per litro), al netto degli autovelox tanto cari a Salvini, ci si aspetta altro dal Codice della Strada.
OK che basterà l’esito positivo negli accertamenti preliminari per far scattare il ritiro della patente a chi guida sotto effetto di droghe, va benissimo il rischio di sospensione della patente da sei mesi a un anno per gli lascia per strada i cani.
Giustissime le normative sull’obbligo del contrassegno per tutti i monopattini, muniti di indicatori luminosi di svolta, freno, nonché una simil targa ma soprattutto l’obbligo del casco, l’importante è che non si verifichi più l’ultimo scandalo del cosiddetto Codice della Strada ad personam.
Cosa è accaduto dieci anni fa
Ha fatto scalpore la sentenza del Tribunale di Agrigento, dove è stata confermata l’assoluzione per l’ex commissario della Provincia di Agrigento. Che a 84 anni era stato accusato di lesioni personali colpose a seguito di un incidente stradale lungo la provinciale 68 in via Nereo a Porto Empedocle.
Bisogna risalire ai fatti di dieci anni fa, quando un minorenne nel 2014 subisce un grave sinistro a causa delle pessime condizioni (a suo dire) del manto stradale, neanche peraltro non segnalate.
Oltre il danno, la beffa
Traumi e diverse fratture al setto nasale, alla mandibola, ematomi vari. Quel giovane dieci anni fa perse addirittura due incisivi a causa di quell’incidente. Doveva essere risarcito. E invece no, oltre il danno, la beffa.
Secondo il Giudice di Pace, infatti, non è stata raggiunta la prova certa della responsabilità dell’imputato. Ebbene anche il giudice monocratico del Tribunale di Agrigento ha assolto l’ex commissario dell’omonima Provincia, con la formula “del fatto che non sussiste”. Colpa del cittadino se quella strada era in pessime condizioni? Dura lex, sed lex.