Cosa cambia con la normativa sui caschi ECE 22.06 omologati
Tra pochi mesi i caschi ECE 22.06 saranno gli unici a ottenere l’omologazione in Europa. La notizia sta passando come se fosse qualcosa di marginale ma, in realtà, si tratta di un’evoluzione molto importante di cui tutti i motociclisti dovrebbero essere a conoscenza nel momento in cui scelgono i giusti accessori da portare in moto.
Innanzitutto, è necessario sapere che lo standard per i caschi ECE 22.06 è in vigore già dal gennaio 2022 e che, dunque, anche prima di tale data i produttori potevano richiedere l’omologazione di nuovi modelli di caschi secondo il nuovo standard, nonché produrli nei loro stabilimenti e venderli in Europa con il marchio che ne segnala la conformità. Ma il cambiamento più importante avverrà a luglio, quando il vecchio standard non sarà più accettato in termini di omologazione.
In secondo luogo, la produzione di caschi realizzati secondo lo standard ECE 22.05 non è stata interrotta, così come la vendita di questi caschi, che possono ancora essere utilizzati in Europa e in qualsiasi altra parte del mondo in cui sono omologati. Tra l’altro, lo standard ECE 22.05 è obbligatorio in Europa dal 2003 ed è stato adottato anche al di fuori dell’Europa.
In altre parole, chi acquista un nuovo casco da moto nel luglio 2022, non necessariamente sta acquisterà un casco certificato ECE 22.06: spetterà al motociclista verificarlo.
Le differenze negli standard ECE
In aggiunta a quanto sopra, ricordiamo che i produttori potranno ancora ben produrre modelli omologati ECE 22.05 entro luglio 2023. Tuttavia, tali caschi dovranno essere venduti entro il gennaio 2024.
Come nota a margine, c’è la possibilità che le scorte invendute vengano raccolte e poi inviate a mercati con regole meno severe, dove non sarà un problema vendere caschi che non possono più essere venduti secondo le normative europee.
Si noti che il nuovo standard per i caschi ECE 22.06 è stato concepito per garantire una maggiore sicurezza ai motociclisti e che, dunque, è sicuramente un investimento intelligente quello di acquistarne uno in maniera tale da godere di maggiore tutela nel malaugurato caso di una caduta.
Di fatti, i caschi in linea con i nuovi standard includono una calotta più spessa e una serie di revisioni della composizione e della natura della fodera in polistirolo: quest’ultima si trova all’interno di ogni casco, sotto la fodera in tessuto, e può fare la differenza tra una lesione cerebrale e la semplice sfortunata eventualità di rompere il casco.
I test sui nuovi standard
Per essere idoneo al recente standard, un casco deve superare i nuovi test di rotazione (che possono comportare le lesioni peggiori), nonché di impatto laterale, vari stress sull’impatto da più angolazioni e test più rigorosi per le valutazioni dei crash test.
Insomma, chi ha appena acquistato un casco ECE 22.05 e lo ha già utilizzato non dovrebbe preoccuparsi, considerato che l’accessorio è ancora consentito sulle strade europee e sulle altre strade pubbliche dei Paesi in cui questo standard è riconosciuto.
Tuttavia, chiunque dovrebbe valutare la possibilità di sostituire oggi un casco con quelli di nuovo standard: la normativa non ricorda, di fatti, che i caschi “scadono”. E che sebbene non abbiano una data di scadenza, è noto che la maggior parte dei produttori stabilisce una “vita utile” per i propri prodotti.
A seconda della marca, infatti, un casco dovrebbe essere sostituito dopo quattro o sei anni. Dunque, chiunque abbia acquistato il casco prima del 2018 sarebbe comunque un indiziato per la sua sostituzione.