Dal Motor Bike Expo di Verona due nuove custom su BMW R 18
Dal Motor Bike Expo di Verona sono giunti ai nostri occhi due esclusivi progetti di customizzazione di moto basati sulla iconica BMW R 18: parliamo della R 18 M, sviluppato da LowRide e realizzato da American Dream, e della R 18 Aurora, realizzata da Garage 221 su impulso di BMW Motorrad Roma.
Vediamo insieme, separatamente, le caratteristiche dei due progetti.
BMW R 18 M
Il progetto della BMW R 18 M curato da LowRide nasce con lo scopo di fornire alla cruiser un aspetto più sportivo, evitando esagerazioni e di dimenticare il richiamo a linee retrò della BMW R 18.
“Stabilità, interasse lungo e prontezza del megaboxer da 1800 cc istigano partenze fulminee e meritano, secondo noi, un aspetto sportivo e retrò, ma non troppo. Nel disegno della R 18 M si trovano suggestioni della tradizione BMW Motorrad e spunti dalle quattro ruote: M è sinonimo di Motorsport” – si legge nelle dichiarazioni di Giuseppe Roncen, direttore di LowRide.
Il risultato è stato un intervento accurato su ciclistica, carrozzeria e accessori, mentre sono state lasciate immutate la meccanica e l’elettronica. Alleggerita e con una posizione di guida diversa, la BMW R 18 M diventa così ancora più divertente da guidare.
BMW R 18 Aurora
Proviene invece dagli spunti di Garage 221 la nuova BMW R 18 Aurora, con linee che diventano più innovative, pur senza scordare quelle più tradizionali della casa tedesca.
Inizialmente focalizzatosi sullo studio delle diverse sezioni della moto, prendendo spunto dalle cruiser degli anni 70, il progetto della BMW R 18 Aurora ha poi visto la comparsa di alcuni elementi di grande rilievo, come i parafanghi avvolgenti e aderenti alla ruota, lasciando più spazio e mettendo in risalto la zona centrale della moto.
Risulta essere di particolare interesse notare, inoltre, che molti elementi utilizzati per la custom provengono da altri modelli della casa madre. Per esempio, la sella è presa in prestito da una BMW 1200 C del 2005, mentre i supporti del batwing sono realizzati utilizzando i supporti freccia di una BMW R 100 del 1982 e una parte di un telaietto posteriore di una BMW K75 del 1991.
Gli scarichi sono invece stati realizzati ex novo, in collaborazione con Leo Vince. La mascherina del radiatore olio ottiene infine l’ispirazione dalle calandre delle auto di BMW degli anni ’60.