Honda CB750, Sylvain Carignan svela l’ultimo progetto di rielaborazione
Dopo i precedenti modelli, l’officina di Sylvain Carignan ci riprova con un altro riuscito esperimento. A passare sotto l’abilità del team è un’altra Honda CB750 che – per certi versi – prosegue lungo la strada tracciata con la CB750 Smooth Sailing e altri 2 CB900F cafe racer su cui sono già stati effettuati ampi interventi.
Tuttavia, afferma Sylvain, questa volta ha cercato di “rendere le linee più pure e semplici. Questa moto si chiama Microdose poiché ogni linea e sezione della moto è stata progettata per ottenere la giusta dose. La dose perfetta per raggiungere la perfezione, dal mio punto di vista”.
La moto è stata progettata nell’arco di diciotto mesi, collocando pertanto questo progetto in piena epoca Covid-19. A costituire una particolarità nella fase di realizzazione del lavoro è anche la scissione operativa. Da una parte l’officina si occupava del ricondizionamento del motore. Dall’altra parte, invece, lo sviluppo del telaio posteriore era sotto le mani di Solidworks.
Ciò premesso, il lavoro effettuato è davvero notevole, a cominciare proprio dal ricondizionamento del quattro cilindri in linea della Honda. Teste riasfaltate, valvole sostituite, anelli e guarnizioni riviste. Oltre a questo, il veicolo è stato sabbiato e riverniciato. Sono inoltre stati aggiunti quattro carburatori Keihin CR29 con un sistema personalizzato a flusso libero 4 a 1.
Ancora più impressionante è il lavoro fatto all’elettronica della moto. La luce del freno posteriore è ben nascosta nella sezione posteriore del cupolino, e si assottiglia elegantemente fino a diventare una punta affilata. Sylvain ha dichiarato di aver usato una stampante 3D per ottenere le forme desiderate. La strumentazione sembra che non si trovi da nessuna parte, ma è ben incorporata nella tripla pinza e presenta un tachimetro e un contachilometri.