Honda introduce la guida semiautonoma sulle moto
Quando Honda ha presentato le concept bike Riding Assist e Riding Assist-e nel 2017, la tecnologia aveva stupito gli osservatori. Ora, a distanza di cinque anni, sembra che la compagnia giapponese stia effettivamente sviluppando ancora la stessa tecnologia per utilizzarla su strada, cercando di superare sui tempi altri progetti di moto a guida autonoma come quelli di Intellias.
Ricordiamo che le concept bike di Honda erano in grado di bilanciarsi da sole, anche da ferme, e di procedere a passo d’uomo senza pilota grazie a una serie di sensori e all’autosterzo. Potevano inoltre accelerare e frenare in modo automatico. Ma che utilizzi possono avere queste funzioni?
Come si intuisce dal brevetto, Honda non vuole creare una moto che assuma il controllo completo, ma un veicolo che possa sottrarre un elemento di controllo al guidatore per dargli una pausa o per prevenire un incidente.
In cosa consiste la nuova tecnologia di Honda
La nuova tecnologia di Honda si avvale di un sistema radar montato sulla moto che combina telecamere, radar tradizionali e LIDAR (Light Detection And Ranging, che utilizza i laser per creare una mappa virtuale in 3D dell’ambiente circostante la moto), con una serie di controlli automatici tra cui acceleratore, freni e sterzo. Il tutto, supervisionato da una serie di moduli informatici.
A ciò si aggiungono i consueti sensori di velocità, accelerazione e frenata, oltre al GPS e a un dispositivo di comunicazione integrato – una sorta di telefono cellulare con connettività cellulare, Wi-Fi e Bluetooth, e un sistema a corto raggio per “dialogare” con i veicoli vicini.
Il sistema di sterzo utilizza la stessa configurazione del sensore di coppia “magnetostrittivo” su cui si basa il prototipo di assistenza allo sterzo Yamaha, monitorando gli input del pilota e fornendo aiuto quando necessario. C’è poi una telecamera rivolta verso il pilota e sensori di pressione nella sella, nelle manopole e nelle pedane per valutare la distribuzione del peso e la postura del pilota. Può anche monitorare la posizione dei montanti per tenere conto della loro influenza sulla moto.
Capacità semi-autonome sulle moto
Nel complesso, questa tecnologia conferisce alla moto lo stesso livello di capacità semi-autonoma di alcune delle più recenti auto di fascia alta. La moto è peraltro dotata di cruise control adattivo (ACC) e di assistenza al mantenimento della corsia (LKAS), oltre che di cambio automatico di corsia (ALC) e di “sorpasso a bassa velocità” (LSP) per superare automaticamente i veicoli.
Naturalmente, l’LKAS è più complesso sulle moto che sulle auto. Mentre infatti il sistema per auto posiziona il veicolo al centro della corsia, la versione per moto ha la capacità di modificare la sua posizione all’interno della corsia a seconda delle circostanze.
In caso di guida in gruppo, ad esempio, il sistema adotta uno schema sfalsato rispetto alla moto che precede per massimizzare la visuale e aumentare lo spazio di frenata disponibile. Nelle curve, sfrutta la larghezza della corsia e, se rileva una moto più veloce in avvicinamento da dietro, il sistema è progettato per spostarsi a lato, lasciandola passare.