L’Honda dell’Anti Cristo, una moto completamente “fuori di testa”
Le gare di velocità alle Bonneville Salt Flats hanno indotto molti team a creare alcuni dei veicoli più veloci e insoliti del mondo. Il primo record di velocità fu ad esempio stabilito a Bonneville nel 1914 da Teddy Tetzlaff, seguito da innumerevoli tentativi che avrebbero battuto i primati nei 107 anni successivi.
Alla fine, Bonneville è diventato un concetto così radicato nella cultura motoristica che tanti veicoli di produzione sono stati chiamati con il suo nome, tra cui la Pontiac Bonneville e la Triumph Bonneville. E ogni anno, alle saline, continuano a svolgersi tre eventi (Speed Week, World of Speed e World Finals), che vedono la presenza di tanti avventurosi partecipanti.
Ebbene, in questo scenario è ora apparsa (forse) una moto che potrebbe far parlare a lungo di se. Quella che vedete in queste immagini è infatti un eccellente esempio del concetto di multi-motore, essendo dotata di due motori Honda CB750, ognuno dei quali è installato trasversalmente, come originariamente progettato, per poi essere collegati insieme attraverso i loro azionamenti primari. Talmente folle da essere stata soprannominata “The Anti-Christ”.
Inoltre, invece che i quattro carburatori standard per motore della moto di serie, questo modello dispone di due carburatori da corsa con collettori di induzione a tubo lungo al fine di ridurre la distanza tra i motori.
L’originaria Honda CB750 fu mostrata per la prima volta al mondo nel 1968, divenendo di fatto la superbike di riferimento grazie alla sua ingegneria avanzata, alla sua affidabilità e alla sua potenza di 68 CV. Per competere, le altre case motociclistiche giapponesi come Yamaha, Kawasaki e Suzuki, furono quasi costrette a sviluppare le loro superbike a 4 cilindri in linea, tanto che il termine “UJM” o “Universal Japanese Motorcycle” fu coniato per descrivere l’intera categoria.
Doppio motore, doppio divertimento
Tornando al veicolo nelle foto, quando il suo ideatore Bob Guynes decise di costruire una moto da corsa per le corse a Bonneville, scelse di usare due motori CB750 collegati tra loro con una configurazione che produrrebbe circa 136 CV di potenza se i motori fossero in uno stato regolare di messa a punto.
Tuttavia, la moto è stata modificata in maniera relativamente significativa, con la progettazione di un telaio a culla tubolare in acciaio duplex personalizzato con forcelle telescopiche davanti e un retrotreno a coda dura. Un serbatoio di carburante dalla Honda 450 è poi stato montato e accoppiato con una sella singola installata sul telaio, con doppie molle.
Esteticamente la moto sembra attraente, con il serbatoio vintage Honda e la sella singola che fanno la loro parte, così come il manubrio basso, il grande tachimetro e il faro singolo. La frenata è gestita da tamburi davanti e dietro, ed è chiaro che la moto sia stata progettata per essere il più bassa possibile per ridurre l’area frontale per un’aerodinamica ottimale.
Ufficialmente, gli albi storici non indicano se questa moto sia mai stata effettivamente utilizzata a Bonneville. Tuttavia, è comunque interessante che su di essa troviamo un elenco di date e nomi sotto il titolo “Bonneville Salt Flats”, suggerendo forse che questa moto è stata effettivamente utilizzata per tentativi di record di velocità su terra in diverse occasioni. La moto sarà messa all’asta alle fine del mese e attualmente è visualizzabile su Mecum.