MTT Y2K, la moto che si credeva un jet
Praticamente da sempre, i costruttori provano a equipaggiare veicoli stradali con motori jet. GM presentò una serie di futuristiche concept car a turbina a cominciare dalla Firebird 1 nel 1953. Un decennio più tardi, Chriysler portò sulle strade la Turbine Car, esperimento che alla fine fallì. Il veicolo successivo di produzione americana che provò ad utilizzare tale propulsore venne presentato nel 2000 e, a differenza dei suoi predecessori, aveva solo due ruote.
L’azienda che concepì questa follia si chiama Marine Turbine Technologies (MTT). Con sede in Louisiana, è attiva dal 1903 progettando e testando turbine ad alte prestazioni, in prevalenza per applicazioni marine e industriali.
“Perché non facciamo una moto?”
Alla fine degli anni ‘90, dopo aver sviluppato alcuni pazzi concept a turbina per migliorare l’immagini della MTT, l’allora Amministratore Delegato Ted McIntyre decise di aggiungere una motocicletta alla produzione dell’azienda.
Per quanto l’idea di collegare due ruote e un manubrio a un motore a turbina fosse piuttosto semplice, la MTT non aveva alcuna esperienza nella costruzione di moto. Per risolvere il problema, McIntyre ingaggiò Christian Travert, l’uomo responsabile di alcune delle più incredibili motociclette custom mai viste al mondo.
Così alla fine 1999, Travert e la sua squadra avevano terminato lo sviluppo della Y2K e l’azienda era pronta per la presentazione ufficiale. Inizialmente incontrò lo scetticismo dei motociclisti che non potevano credere un veicolo così pazzo fosse reale e funzionante. Tuttavia la moto a turbina venne testata in diverse occasioni e, un anno dopo, la MTT era pronta a produrre e consegnare gli esemplari omologati.
Questo incredibile pezzo di ingegneria era dotata di un motore turboalbero 250-C18, progettato inizialmente dalla Allison negli Stati Uniti ma prodotto da Rolls-Royce dopo che quest’ultima acquisì la Allison nel 1995.
Il motore venne lievemente modificato per l’utilizzo motociclistico e poteva erogare 326 CV. Con tutta quella potenza, usare una trasmissione manuale era fuori questione, quindi Travert optò per un cambio automatico a due velocità. L’efficienza non era nemmeno lontanamente una qualità di questo motore, che però poteva funzionare con un’ampia gamma di combustibili, tra cui diesel, vodka o acqua di colonia.
Decisamente non per tutti
Chi ha guidato la Y2K la descrive un’esperienza unica ma estremamente spaventosa. Appena si accendeva la moto, il rombo fragoroso di un motore a turbina che di solito si sente sulle piste di un aeroporto ricordava che quella era la moto più folle mai omologata per l’uso stradale.
Quelli abbastanza coraggiosi da provare a spingerla al limite sono riusciti a superare rapidamente i 320 km/h. Secondo la MTT, la velocità massima registrata fu di 365 km/h, ma l’azienda assicurava che potesse teoricamente andare ancora più veloce.
Oltre al coraggio necessario per pilotarne una, per possedere una Y2K erano necessari molti soldi. Il prezzo di attacco era di 175.000 dollari (che oggi corrispondono a circa 240.000 euro), il che la rendeva la moto più costosa mai presentata sul mercato.
Venne prodotta fino al 2005: la MTT non ha mai dichiarato l’esatto numero di esemplari anche se, a un certo punto, ha faticato a soddisfare le richieste. Ogni Y2K era realizzata su misura per il cliente. Tra i proprietari ci furono ricchi principi e re medio orientali ma anche celebrità come Jay Leno che guidò la Y2K per le strade di New York in un episodio di Jay Leno’s Garage.
Nel 2006, la MTT presentò una versione ancora più estrema chiamata Street Fighters. Era equipaggiata con un motore Rolls-Royce 250-C20B in grado di erogare 421 CV. Lo stesso motore venne usato per l’erede della Y2K, la 420RR, prodotta fino al 2015 e disponibile anche come triciclo.