Ola Electric presenta la sua nuova gamma di moto a batteria
Il gigante indiano dei veicoli elettrici Ola Electric sta ampliando ulteriormente il suo portafoglio di moto green con nuovi modelli di cruiser, adventure e nakedbike. Nella nuova gamma c’è inoltre spazio per un’elegante supersportiva chiamata Diamondback, che aspira a riportare lo sterzo con mozzo centrale nel settore.
Sebbene il brand sia noto quasi esclusivamente in India, in realtà anche il resto del mondo farebbe bene a tenere sotto controllo i nuovi lanci del marchio asiatico, considerato che il predecessore dell’attuale gamma, lo scooter S1, è uno dei due ruote più innovativi mai arrivati sul mercato, a un prezzo super accessibile.
Ciò premesso, in occasione del “Customer day 2023” di qualche giorno fa, l’amministratore delegato Bhavish Aggarwal ha annunciato una revisione radicale dello scooter S1 Pro, a partire da un motore e un sistema di raffreddamento notevolmente semplificati, completi di un controller integrato, in grado di erogare 11 kW (15 CV), per un aumento del 30% rispetto all’originale, che consente una velocità massima di 120 km/h.
Il design semplificato del telaio consente inoltre di ridurre il numero di componenti dell’11% e il peso del 6%, contribuendo così a incrementare l’efficienza e ad aumentare l’autonomia certificata di quasi l’8%, portandola a 195 km. Il prezzo sale un po’ a circa 1.700 euro, divenendo però pur sempre più economico di un medio scooter a combustione.
Di fianco al nuovo scooter, Ola sembra puntare anche su una serie di modelli premium, moto elettriche di grossa cilindrata destinate a quattro diversi segmenti. Per nostra sfortuna, l’azienda sta fornendo pochissimi dettagli in questo momento: non ci sono ancora dati sulla potenza o sull’autonomia, né prezzi o disponibilità prevista. Ma l’azienda ha costruito dei prototipi, alcuni dei quali sono in ordine di marcia e, a prima vista, sembrano molto vicini ai modelli di produzione.
Il primo è un cruiser lungo e ribassato, con trasmissione a catena e, a quanto pare, con forcelle a trave. Quindi, c’è una moto adventure, sempre con trasmissione a catena, con un becco fortemente angolato, una posizione più alta, barre d’urto, scuotipaglia e un piccolo schermo. Il terzo è una roadster elettrica, con posizione di guida più bassa, più accessibile e orientata al comfort. Infine, la più sportiva Diamondhead, con una carenatura anteriore affilata che si estende all’indietro oltre i tre morsetti per unirsi al serbatoio e alla sella, lasciando che i riser del manubrio spuntino dalle fessure laterali.