Sono già passati 20 anni dalla presentazione di Dodge Tomahawk
Sono già passati 20 anni dal momento in cui Dodge ha presentato Tomahawk, una moto con con quattro ruote, un sistema di sospensioni indipendenti e un enorme V10 preso in prestito dalla Viper. Insomma, un veicolo piuttosto folle, che ancora oggi fa discutere di sé.
La storia del Tomahawk
La storia del Tomahawk inizia per merito del modellista dell’ufficio progettazione di Chrysler, Bob Schroeder, e dello specialista della costruzione di veicoli, Dave Chyz. I due dipendenti Chrysler stavano parlando della possibilità di costruire un veicolo che potesse appagare gli appassionati e, per Bob, il modello non poteva che essere una moto stravagante come Boss Hoss, mentre Dave era convinto della necessità che il veicolo si dotasse di un Viper V10.
I due colleghi – pare, senza grande fiducia – hanno portato la loro idea al vicepresidente senior del design Trevor Creed, che inizialmente ha respinto la loro proposta, aggiungendo che l’azienda non costruisce moto.
Tuttavia, Bob e Dave non si sono arresi e, con l’aiuto di alcuni colleghi che la pensavano come loro, procedettero con la realizzazione di una serie di schizzi, tornando alla carica nell’ufficio di Creed. Il vicepresidente rimase sbalordito da ciò che vide e promise di portare la proposta ai piani alti dell’azienda, consegnandola a Freeman Thomas, vicepresidente del design avanzato di DaimlerChrysler.
Ebbene, Thomas commissionò una presentazione completa, da sottoporre all’approvazione dei vertici dell’azienda, assegnando al designer Mark Walters il compito di dirigere il progetto. Nella primavera del 2002, Walters e il suo team organizzarono un’ambiziosa presentazione che prevedeva numerosi sketch distribuiti su una parete di 6,1 metri e un Viper V10 su un cavalletto del motore con ruote da moto posizionate su entrambe le estremità.
Alla presentazione parteciparono anche il COO di Chrysler, Wolfgang Bernhard e l’amministratore delegato Dieter Zetsche. Sbalorditi, approvarono lo sviluppo di una concept completamente funzionante.
Il prototipo
Il team di progettazione si è dunque messo subito al lavoro, assegnando i compiti di fabbricazione alla RM Motorsports di Kirt Bennett a Wixom, nel Michigan. Il telaio progettato intorno al motore Viper è stato invece costruito su misura con pezzi di lega di alluminio. La concept ha dunque ricevuto un sistema di sospensioni indipendenti brevettato con sterzo anteriore a centro mozzo, liberamente ispirato alla moto da corsa Elf 3 Honda del 1983.
All’anteriore, il sistema prevedeva una doppia forcella orizzontale e forcelloni sterzanti a centro mozzo collegati al lato esterno di ciascuna ruota. Al posteriore, si utilizzava una configurazione simile, anche se i forcelloni erano collegati alla parte interna di ciascuna ruota.
Per ospitare una sella ribassata che permettesse al pilota di appoggiare comodamente entrambi i piedi a terra quando il veicolo era fermo, il V10 ZB I da 8,3 litri ricevette diverse modifiche. Tra queste, un nuovo sistema di lubrificazione a carter secco, due radiatori più piccoli montati sulla parte superiore e una ventola di raffreddamento a cinghia presa in prestito da una Porsche 911.
L’incredibile debutto
Dopo soli sei mesi di lavoro, il concept denominato Dodge Tomahawk fu presentato al North American International Auto Show di Detroit del 2003, catturando un’invidiabile curiosità e vincendo il premio di concept preferito dal pubblico.
Inizialmente, Dodge ha dichiarato che la concept da 680 kg e 500 CV era teoricamente in grado di accelerare da 0 a 100 km/h in 2,5 secondi e di raggiungere una velocità massima di 643,7 km/h. I numeri, in verità, non furono mai dimostrati: Dodge non permise infatti alcun test indipendente della Tomahawk, ma continuò a diffondere in più occasioni queste cifre.
Ciò premesso, nonostante un elevato numero di appassionati facoltosi spinse per una produzione in serie, Dodge rifiutò ripetutamente tali richieste. Tuttavia, il rivenditore americano Neiman Marcus ottenne i diritti per produrre nove repliche di Tomahawk, costruite da RM Motorsports secondo le esatte specifiche del concept. Non omologate, le unità sono state vendute al prezzo di circa 500.000 euro ciascuna.