Yamaha presenta la moto che sta in equilibrio da sola
Negli ultimi anni i sistemi di assistenza alla guida hanno fatto molta strada. Dal sofisticato controllo di trazione multilivello all’ABS sensibile alla piega, il settore è costantemente impegnato a perfezionare le misure di sicurezza, anno dopo anno.
In questo ambito, Yamaha utilizza da tempo sistemi automatizzati e robot per sviluppare le sue nuove tecnologie. Che si tratti del Motobot del 2015 o della versione 2.0 del 2017, l’azienda giapponese non sembra voler badare a spese in termini di sicurezza. Tuttavia, l’ultimo dispositivo di punta sembra seguire una strada più pratica: l’Advanced Motorcycle Stability Assist System (AMSAS) è infatti un sistema di auto-stabilizzazione che mira a ridurre i ribaltamenti a bassa velocità.
Come funziona?
Secondo Yamaha il 30% degli incidenti in moto è dovuto a un errore del motociclista, mentre gli errori o la negligenza degli automobilisti sono responsabili del 50% delle collisioni. Tra tutti gli incidenti, Yamaha riferisce che il 70% si verifica entro due secondi dall’innesco dello stesso.
Nel tentativo di ridurre queste cifre, l’azienda sta dunque sviluppando “sistemi che informano il motociclista sui veicoli circostanti, sulle regole e le condizioni del traffico o addirittura sulle previsioni di potenziali rischi”, oltre a dotare i propri veicoli di dispositivi di protezione dei motociclisti a bordo e di sistemi di contatto automatico con i servizi di emergenza.
Oltre a queste misure preventive e reattive, Yamaha spera che l’AMSAS aiuti i motociclisti a evitare gli incidenti in tempo reale. Il sistema di autobilanciamento si basa infatti su un’unità di misura inerziale (IMU) a 6 assi e su attuatori di guida e sterzo: a bassa velocità, gli attuatori mantengono la moto in posizione verticale grazie agli input dell’IMU. Un buon esempio è visibile in questo video:
Stando a quanto suggerisce Yamaha, peraltro, l’AMSAS si può montare sulle moto esistenti senza modificare il telaio.