La MotoGP vieta il dispositivo di regolazione dell’altezza da terra anteriore dal 2023
Il dispositivo di altezza da terra anteriore non potrà essere più montato su un mezzo meccanico di MotoGP a partire dalla stagione 2023.
Lo ha deciso la Grand Prix Commission, che ha intrapreso questa scelta in maniera unanime. Tuttavia, l’accessorio resta perfettamente legale in occasione del campionato in corso, per la gioia della Ducati che ha saputo anticipare la concorrenza.
Addio al dispositivo di altezza da terra anteriore
Il team di Borgo Panigale ha usato il dispositivo di altezza da terra con l’obiettivo di abbassare la parte anteriore delle proprie moto. In questo modo, può usufruire di un aumento della velocità in rettilineo. La decisione della Commissione farà senz’altro felici le altre squadre in gara, dato che non avevano nascosto la loro opposizione al progetto.
Nonostante ciò, nel GP d’Indonesia, Francesco Bagnaia aveva deciso di fare a meno di questo apparecchio a causa di problemi di sviluppo sulla sua Desmosedici GP22. Il dispositivo è rimasto installato sulle moto di Johann Zarco e Jorge Martin, appartenenti alla Ducati Pramac. Nel 2023, sarà possibile solo utilizzare il sistema holeshot, in grado di far abbassare l’anteriore delle moto in partenza.
La riunione si è tenuta a Losail, in Qatar, lo scorso 4 marzo. Ecco la nota della Dorna: “L’utilizzo di qualsiasi dispositivo che modifichi o regoli l’altezza da terra della moto nella parte interiore mentre è in movimento è vietato”. Come detto in precedenza, ogni sistema da attivare al momento della partenza resterà in vigore senza alcuna limitazione.
Al tempo stesso, un nuovo regolamento stabilisce che ogni decisione potrà essere intrapresa anche senza l’assoluta unanimità. Basterà una maggioranza assoluta per prendere determinate decisioni a nome di tutta la commissione. Di conseguenza, si rischia di fermare, in qualche modo, lo sviluppo tecnologico della MotoGP.