Superlicenza MotoGP: come potrebbe funzionare un sistema del genere
L’introduzione di una possibile superlicenza MotoGP è sempre più chiacchierata. L’appuntamento dell’Algarve ha incitato l’organizzazione del Motomondiale ad aggiungere una regola simile, specie dopo ciò che è accaduto in Moto3.
Nell’ultimo giro della gara, Darryn Binder ha centrato in pieno Dennis Foggia impedendogli di continuare a lottare per il titolo mondiale contro Pedro Acosta. Il sudafricano, nel frattempo, è stato già promosso direttamente in MotoGP. Il vice-campione della classe regina Francesco Bagnaia auspica l’introduzione di un sistema già presente in Formula 1 con ottimi risultati.
Superlicenza MotoGP: un’idea che potrebbe diventare realtà
In Formula 1, prima di poter essere assunto da un qualsiasi team, è necessario soddisfare alcuni requisiti essenziali. Prima di tutto, bisogna avere almeno 18 anni ed essere in possesso di una licenza di corsa, dopo aver completato un test di teoria. Infine, bisogna raggiungere almeno 40 punti, assegnati in base ai piazzamenti nei singoli campionati e ottenuti nel corso delle ultime tre stagioni, da completare almeno per l’80%.
Fino ad oggi, la classe regina del Motomondiale ha pianificato nuovi requisiti di età minima a partire da 18 anni nel 2023. Ma l’idea di una superlicenza MotoGP sembra farsi strada a passi spediti. Una regola simile avrebbe probabilmente escluso alcuni dei principali talenti da determinati obiettivi, o quantomeno ne avrebbe rallentato il percorso.
Tuttavia, un pilota già pronto non ha alcun problema in questo senso. Ad esempio, quando Marc Marquez ha vinto il titolo mondiale in MotoGP al suo primo anno, ci sarebbe arrivato con ben 120 punti. Tuttavia, Fabio Quartararo è arrivato nella classe regina nel 2019 e, con un sistema simile, avrebbe avuto solo 1 punto. Jack Miller, proveniente dalla Moto3, ci sarebbe arrivato con 23 punti, necessari per almeno un altro anno in Moto2.
Alcuni piloti sarebbero stati ingiustamente puniti da un’eventuale superlicenza MotoGP, mentre altri ne avrebbero tratto un vantaggio notevole nel loro processo di crescita. In ogni caso, l’obiettivo è fare in modo che si arrivi fino alle classi più elevate quando si è già pronti, senza alcun passo più lungo della gamba.