Casa dolce casa
La Formula 1 è pronta per tornare dove è nata e dove la passione deborda davvero. Al netto di petrodollari, cornici esotiche, entusiasmo e kitsch, la banalità potrebbe suonare così: l’Europa è pur sempre l’Europa. E il circus – sempre più globale, com’è poi anche giusto che sia – in Europa torna a casa. A Barcellona, col Gran Premio di Spagna, comincia tra un paio di settimane la lunghissima, piacevolmente infinita, stagione europea.
Attesa che cresce
Con l’eccezione del Canada, i prossimi quattro mesi saranno ricolmi di gare europee e lì si giocherà una fetta gigantesca del mondiale. Il primo passaggio è a Barcellona, Montmelò, e cresce già l’attesa, soprattutto per la lotta tra Leclerc e Verstappen. Lì vedremo i primi risultati dell’allargamento dei cordoni della borsa Ferrari. In soldoni: aggiornamenti che potranno migliorare la vettura. E s’è visto quanto abbia guadagnato la Red Bull nelle ultime gare da tutto ciò.
Montreal intrusa
Il weekend successivo alla Spagna arriverà Montecarlo, quella vera, con tutto l’enorme rispetto per i fondali marini finti e l’entusiasmo di Miami. Gran Premio sempre particolarissimo e unico che anticiperà due appuntamenti non propriamente europei come Azerbaigian (anche se nel calcio, gli azeri giocano le competizioni europee, ma è politica sportiva) e Canada, dove la Ferrari potrebbe visitare un circuito amico.
Luglio spartiacque
Il mese più denso del mondiale sarà luglio. Quattro weekend, quattro date, quattro affari europei. Si partirà a Silverstone, in una settimana britannica, visto che il Gp di casa arriva in mezzo al torneo di Wimbledon. Mica robetta. Poi, tutte d’un fiato, tre date che cominciano col gran premio di casa per il signor Red Bull, Dietrich Mateschitz, cioè l’Austria. Quindi Francia a Le Castellet e l’Hungaroring.
Affari casalinghi
Dopo il canonico mese di pausa agostano, le tre date a cavallo tra la fine di agosto e l’inizio di settembre saranno particolari emotivamente nella lotta al titolo tra Leclerc e Verstappen. Si comincia in Belgio a Spa che, vista la vicinanza, è come fosse casa di Max, almeno sugli spalti. Poi si va a Zandvoort in Olanda, dove saranno arancio anche i rubinetti dei lavandini, prima di chiudere a Monza, dove varrà l’opposto. E lì l’Europa saluterà il circus, ma dopo aver dato indicazioni extralarge.