A Baku si accende la sfida Verstappen-Perez
Per ora è rimasta una battaglia verbale, per quanto definirla battaglia sia forse eccessivo. Dichiarazioni di prammatica, qualche mugugno, alcuni sorrisi particolarmente tirati, padri brontoloni e quant’altro. Ma la sfida tra Max Verstappen e Sergio Perez per il Mondiale potrebbe deflagrare già al Gran Premio dell’Azerbaigian e trascinarsi ad un livello più alto per tutto il Mondiale, visto che i due piloti Red Bull sono separati dall’inezia di quindici punti.
Padri di parte
La genesi di tutto chiaramente parte dalla pista e dall’ottimo momento di Sergio Perez. Il messicano ha agevolato di malavoglia la vittoria di Verstappen in Spagna, andando poi a trionfare a Monaco dopo essere stato superiore per tutto il weekend. E dopo aver anche rinnovato il contratto è partito in palla anche a Baku, candidandosi a uomo del momento. Il tutto notato da Jos Verstappen che una decina di giorni fa s’era detto deluso dalla Red Bull per non tutelare il figlio Max. Anche rispetto al compagno di squadra. In ciò è intervenuto proprio a Baku il Team Principal Christian Horner: “Penso che papà e padri non siano mai del tutto obiettivi”, ha detto Horner a Sky Sports F1. Che poi ha aggiunto che considera Verstappen sr. come un’estensione del pensiero di Max Verstappen e di rispettarne l’opinione. “La realtà per noi era ovviamente leggermente diversa, quindi non c’è problema”.
Checo a metà
Neanche troppo sullo sfondo, i due. Max Verstappen e Sergio Perez. Il messicano ha rivelato di essere contento ma non troppo del venerdì. “Abbiamo esplorato alcune cose questo pomeriggio e i risultati che volevamo non sono arrivati”, ha detto il Checo. Il quale poi ha aggiunto di aver raccolto buoni dati sulle gomme così come sui long run. Perez ha posto anche l’accento sulle frenate come fonte di errore a Baku, circuito non facile sul quale ha vinto l’anno scorso.
Nemico in rosso?
“Checo è un po’ più a suo agio rispetto allo scorso anno”, ha detto Verstappen, commentando l’evoluzione del compagno di squadra. “Non dico che mi sento a disagio in macchina, ma queste macchine sono così pesanti, lunghe e larghe”, palesando un disagio rispetto al cambiamento epocale avvenuto quest’anno. Nulla di drammatico, ha poi chiarito il leader del Mondiale, dicendo di attendersi dati simili alla Ferrari nella gara di domani, vista la vicinanza dei tempi sul long run. Già, perché anche se non sembra più, il primo nemico è vestito di rosso.