Vettel multato per fuga da riunione: colpa di un “pippone” di Alonso?
In termini tecnici, si fa per dire, potrebbe chiamarsi “pippone”. In alcuni slang viene definito “gancio”, ma la verità è che ognuno ha il suo modo di tracciarne i contorni. Al momento attuale non è stato ancora inserito nell’Enciclopedia Treccani, che fa definizione, ma statene certi che comparirà molto presto. Si tratta di uno di quei discorsi lunghi, verbosi, annoianti e infiniti che una persona “rifila” ad un’altra. O che, siamo onesti, noi stessi almeno una volta nella vita abbiamo rifilato a qualcuno. E sarebbe proprio un “pippone” il responsabile della fuga di Sebastian Vettel dal briefing tra piloti e Direzione Corsa durante il weekend in Austria.
Ciao, me ne vado
Nella serata di venerdì a Spielberg era in programma un incontro tra il Direttore di Gara di turno, Nils Wittich, e i piloti. Un’attività obbligatoria e anche utile per i piloti della Formula 1 per fare luce su aspetti controversi e chiarire dubbi. Un briefing molto acceso per la presenza di temi molto contestati dalla totalità dei piloti. In primis, la scarsa coerenza nel metro delle decisioni dei Direttori di Gara; in seconda battuta, la presenza di due Direttori che si alternano, fonte di caos. Tutto bene? No, perché ad un certo punto Sebastian Vettel, certamente non uno invisibile dall’alto dei suoi quattro mondiali conquistati, si alza e abbandona la compagnia. Comportamento non consentito.
Multa
A quel punto è scattata automaticamente una multa da venticinquemila dollari, sospesa, al tedesco per l’abbandono della riunione. “I piloti non sono liberi di andarsene quando vogliono, essendo questa una violazione dell’obbligo di partecipazione”, recita la motivazione a corredo della sentenza di multa per il tedesco. “I piloti a questo livello sono modelli per ogni pilota in tutto il mondo” e, secondo gli steward, “Vettel non si è comportato all’altezza degli standard in questo caso”.
Nando, basta
L’indiscrezione che arriva dal tedesco “Auto Motor und sport” è che alla base della fuga di Vettel ci sarebbe un monologo di Fernando Alonso. Allo spagnolo non sarebbe andata giù una penalità comminatagli in Canada durante un duello con Bottas e questo lo avrebbe portato a monopolizzare la situazione. Il pilota dell’Alpine avrebbe citato tanti altri episodi simili capitati a colleghi. “Capisco perfettamente la reazione di Seb e penso che ci siano stati molti piloti che hanno sentito il bisogno di lasciare il briefing”, il pensiero del collega Mick Schumacher. “Tutto stava diventando più lungo del necessario”, ha detto il pilota della Haas. SI schiera con Vettel anche Daniel Ricciardo: “Non voglio parlare per Seb, ma a volte abbiamo anche ingegneria e cose da fare”, ha spiegato l’australiano. “Seb era frustrato”, il commento dell’aussie della McLaren.