Austria, Red Bull: Horner e Marko tra pragmatismo e spacconate
Sono le due facce della stessa medaglia. Due facce necessarie perché non deve mancare nulla. La polemica e i toni diplomatici, il pragmatismo e la spacconeria. Le buone maniere manageriali, diremmo, e la spavalderia da bar. Tutto studiato, tutto assecondando anche l’indole delle singole persone. Christian Horner e Helmut Marko non sono due a caso in casa Red Bull. Sono Team Principal e Responsabile del Progetto Giovani o, meglio, dirigente della prim’ora. Ed entrambi sono molto felici della vittoria nella Sprint al Gran Premio d’Austria e, con sfumatura dialettiche diverse, anche della lotta interna in casa Ferrari.
Pragmatismo
Le sfumature, già. Senza scomodarne cinquanta, non è decisamente questo l’ambito, Christian Horner guarda molto oltre la mini-gara sui cento chilometri del Red Bull Ring: “Sarà una gara affascinante, si vede che le Ferrari sono veloci, quindi abbiamo bisogno di un’altra buona partenza, di un ottimo primo giro e di restare concentrati”, il verdetto del dirigente britannico. Che quando torna sulla Sprint sceglie volutamente di non andare mai sulla lotta tra Charles Leclerc e Carlos Sainz, limitandosi a definire la gara di Verstappen come “abbastanza comoda per lui”. Horner non si dimentica ovviamente di Sergio Perez, in rimonta dal tredicesimo al quinto posto, posizione in cui partirà oggi al via. “Ha fatto un primo giro incredibile: ha recuperato, è a un solo punto di distanza da dove pensavamo dovesse essere.”
Grazie
L’altro lato di casa Red Bull è Helmut Marko. Lui non gioca in casa in nessun posto al mondo come a Spielberg. Austriaco, fedelissimo del super-patron Dietrich Mateschitz, rappresenta il lato spavaldo. A lui la battaglia tra i piloti del Cavallino causa un sorrisone beffardo a trentadue, forse meno, denti. “Lo prendiamo a braccia aperte!”, ha esclamato sorridendo ai microfoni di Sky Sport Germania. “La Ferrari ci ha aiutato perché stavano litigando tra di loro, questo ci ha dato un vantaggio comodo di due secondi”, il parere di Marko.
Bravi tutti
Lodi sperticate ai suoi piloti da parte dell 79enne dirigente della Red Bull, che sa bene come qualsiasi cosa arrivi in Austria, a casa Mateschitz, non possa essere differente da una vittoria. “L’inizio è stato teso per un momento, ma Verstappen l’ha gestito bene”, ha sottolineato, visibilmente contento. Se, però, dal campione del mondo ci si poteva aspettare una gara di questo tipo, il sospiro di sollievo riguarda l’altra monoposto RB18, quella del Checo Perez: “Anche lui è stato grande, è stato attento a inizio gara per evitare danni”, ha detto Marko. “Il quinto posto è in realtà più di quanto ci aspettassimo. Il sesto è quello che abbiamo calcolato ed è una buona posizione di partenza per il Gran Premio”.