Capolavoro di Verstappen in Ungheria, podio Mercedes. Ferrari, strategia tragicomica (video)
Aveva approcciato al weekend e alla gara con grande baldanza, Mattia Binotto. Aveva palesemente dichiarato di volere una doppietta all’Hungaroring e di non accontentarsi. E così, anche alla luce di questo, il Gran Premio d’Ungheria è la grande Caporetto della strategia Ferrari e una delle vittorie più belle della carriera di Max Verstappen. Il campione del mondo parte decimo, macina una grande rimonta e, sfruttando gli orrori che il muretto Ferrari riserva ancora una volta a Leclerc, va a cogliere un successo che sa di mondiale. Ancora una volta sul podio ci finiscono in coppia le Mercedes: secondo un fenomenale Lewis Hamilton, terzo un ordinato e tenace George Russell. Alla fine, Sainz arriva quarto e Leclerc sesto. Nessuno lo avrebbe immaginato.
Per un pelo
Al via, la scelta di Russell è per le soft, rispetto alle medium delle due Ferrari. Il verde segna subito la lotta tra Russell e Sainz. Lo spagnolo attacca il britannico e, per poco, non riesce a completare il sorpasso alla fine degli oltre quattrocento metri del lunghissimo rettilineo che accompagna dal via alla prima curva. Ma il neo pole-man chiude la porta e accompagna la Ferrari numero cinquantacinque all’esterno. Dietro, nelle posizioni di rincalzo ai primi, grande via di Hamilton che supera in blocco la due Alpine: Ocon si preoccupa soprattutto di chiudere il compagno di squadra Alonso, che s’infuria col muretto. Nel frattempo comincia la lenta rimonta di Verstappen che passa il compagno di squadra Perez (odore di ordine di scuderia) e le due Alpine, portandosi al sesto posto e mettendosi a caccia dei primi.
Caccia aperta
La caccia di Hamilton e Verstappen si arricchisce dello scalpo di Norris (4° al momento), superato soprattutto a causa dei grandi problemi di graining alle gomme. Davanti, Russell prima scappa un po’ (tre secondi di vantaggio), poi comincia a perdere dalle Ferrari che si portano in zona DRS con la sua gomma soft che inizia a soffrire più delle medium del Cavallino. Leclerc s’incolla a Sainz e chiede al muretto “Carlos non può andare un po’ più veloce?”, domanda retorica. Al diciassettesimo giro, i primi pit stop di Russell e Verstappen. Il giro dopo è la volta di Sainz, ma al pit stop un piccolo errore dei meccanici costa un secondo abbondante allo spagnolo che rientra dietro a Russell e Alonso. Altra sbavatura. Rimane fuori Leclerc, che quando rientra è davanti a Sainz ma sempre dietro al britannico della Mercedes.
Magia Charles
Per qualche giro, Russell si difende con le unghie dal monegasco. Una lotta a tratti anche aspra in cui il giovane brit si dimostra abilissimo in difesa, esattamente come s’è visto con Verstappen a Barcellona. Ma al trentunesimo giro una super staccata di Leclerc, una magia vera, consente alla Ferrari numero sedici di mettersi alla guida del Gran Premio e tentare la fuga. Anche perché dietro a Russell nel frattempo s’incollano Sainz e Verstappen, mentre la pioggia comincia ad aumentare e minaccia di diventare la vera variabile. Ma prima di vedere sorpassi, arriva il momento del secondo pit. Rientrano tutti e la chiamata difficile è proprio per Leclerc, costretto a montare la gomma dura col campione del mondo della Red Bull alle spalle. Difesa impossibile e Verstappen passa. Ma nemmeno il tempo di metabolizzare che il campione di Hasselt sbaglia, fa un 360 e viene superato di nuovo. A conti fatti, un affarone per l’olandese, visto il rischio corso. E infatti, dopo qualche giro, quando si riconcretizza la possibilità di superare, il numero uno torna avanti.
Tragicommedia
A diciannove giri dalla fine, l’olandese (partito decimo, bene ricordarlo) è davanti, con Leclerc a cinque secondi e Russell incollato all’uomo del Principato. Sainz, quarto, è nettamente il più veloce in pista e arriva con la grancassa. La gara si fa complicatissima per il numero sedici della Ferrari a causa unicamente della gomma dura. Il monegasco viene superato senza grande difficoltà da Russell e addirittura viene richiamato ai box per montare la gomma rossa ed esce sesto a distanza siderale dai primi. Ennesima strategia tragicomica del muretto. Verstappen vola verso la vittoria con nove secondi su Russell. Sainz terzo incassa la rimonta furiosa di Hamilton che si concretizza a sette giri dalla fine. Il sette volte campione è scatenato e passa anche Russell: due Mercedes sul podio come in Francia, alla faccia della crisi. Max Verstappen corona una super-rimonta, agevolata da una Caporetto totale della strategia Ferrari. In pochi avrebbero immaginato due rosse al traguardo, ma fuori dal podio.
GP d’Ungheria: i risultati della gara
POS | PILOTA | NAZ. | TEAM | TEMPO |
1 | Max Verstappen | NED | Red Bull | 1:39:35.912 |
2 | Lewis Hamilton | GBR | Mercedes | +7.834 |
3 | George Russell | GBR | Mercedes | +12.337 |
4 | Carlos Sainz | ESP | Ferrari | +14.579 |
5 | Sergio Perez | MEX | Red Bull | +15.688 |
6 | Charles Leclerc | MON | Ferrari | +16.047 |
7 | Lando Norris | GBR | McLaren | +1:18.300 |
8 | Fernando Alonso | ESP | Alpine | +1 LAP |
9 | Esteban Ocon | FRA | Alpine | +1 LAP |
10 | Sebastian Vettel | GER | Aston Martin | +1 LAP |
11 | Lance Stroll | CAN | Aston Martin | +1 LAP |
12 | Pierre Gasly | FRA | AlphaTauri | +1 LAP |
13 | Daniel Ricciardo | AUS | McLaren | +1 LAP |
14 | Mick Schumacher | GER | Haas | +1 LAP |
15 | Guanyu Zhou | CHN | Alfa Romeo | +1 LAP |
16 | Alexander Albon | THA | Williams | +1 LAP |
17 | Kevin Magnussen | DEN | Haas | +1 LAP |
18 | Nicholas Latifi | CAN | Williams | +1 LAP |
19 | Yuki Tsunoda | JPN | AlphaTauri | +2 LAPS |
20 | Valtteri Bottas | FIN | Alfa Romeo | +3 LAPS |