Diverbio, Horner: “Wolff al cinema nel film di Hamilton!”
E’ stato un duello a tutti gli effetti. Verbale, di certo. Nulla di fisico o minaccioso e ci mancherebbe. Ma il fatto stesso che i protagonisti fossero i tre Team Principal delle tre scuderie più forti e più rappresentative, lo rende in un certo qual modo speciale e non destinato ad esaurirsi in un battito di ciglia. E infatti, alla prima occasione disponibile, Christian Horner ne ha approfittato per “rincarare la dose” scherzosamente nei confronti di Toto Wolff. Scherzo o meno, porpoising o aderenza quieta all’asfalto, è sempre Mercedes contro Red Bull.
Furbetto
Al centro del diverbio a tre canadese c’è stato il porpoising. In soldoni: il signor Ferrari, cioè Mattia Binotto, e mister Red Bull, al secolo Christian Horner, hanno accusato herr Mercedes, Toto Wolff, di marciare sulla questione saltellamento per ottenere cambi di regolamento. Non per sicurezza o benessere dei piloti, ma per mettere una pezza a un progetto sbagliato. Da lì, l’alterco. “Toto sta facendo una campagna per un cambio di regolamento”, ha detto Horner ai media. “Il che è alquanto ironico perché la sua macchina [in Canada] sembrava abbastanza veloce con pochi rimbalzi.”
Cambio di carriera
Il numero uno della gestione sportiva di Red Bull ha poi chiarito che lui e Binotto hanno fatto notare a Wolff che la battaglia sembra ad uso e consumo della Mercedes, piuttosto che un’istanza per risolvere un problema comune. E il diverbio, documentato dalle telecamere di Netflix, è per Horner sintomatico di una carriera in rampa di lancio, ma non nella Formula 1. “Penso che ci fosse un elemento di teatro in quell’incontro, quindi forse con il nuovo film di Lewis (Hamilton) in arrivo, avrà un ruolo!”, ha detto il manager britannico scherzando.
Problema loro
In effetti, il problema del porpoising pare qualcosa di legato al progetto Mercedes. In questo, Horner ammette che per le frecce d’argento la cosa è più grave che per tutti gli altri, ma che “questo dipende sicuramente da loro, i piloti degli altri team non si sono lamentati”. Al massimo, ha aggiunto il manager britannico, Verstappen e Perez hanno manifestato l’esigenza di rimettersi a posto nell’abitacolo in alcuni circuiti, ma nulla di più. E in oltre, per Horner, i circuiti peggiori per gli effetti del saltellamento dovevano essere proprio Baku e Montreal, ma in Canada il problema non è parso così invalidante. Insomma, tradotto: che Wolff ci stia marciando un po’. Scommettiamo che non finirà qua?